Spezia-Pisa è la sfida di cartello della 29^giornata del campionato di Serie B. Due piazze divise da una profonda rivalità che affonda le radici nel passato. Si attende il tutto esaurito allo stadio “Picco”, con il pubblico di casa pronto a spingere la propria squadra verso un risultato importante contro i nerazzurri. La volontà è quella di ridurre il gap di 6 punti dal secondo posto, occupato proprio dal Pisa. I toscani sono reduci dalla sconfitta del “Mapei Stadium” contro il Sassuolo e vogliono invertire subito il trend. Noi di Oa Calcio abbiamo intervistato il doppio ex di questa sfida, ovvero Andrea Lisuzzo. Nativo di Palermo, può vantare più di 400 presenze tra i professionisti. Dopo aver appeso gli scarpino al chiodo ha deciso di intraprende la carriera da tecnico. Dopo la parentesi nelle giovanili del Pisa, dal 2020 al 2024 ha allenato prima l’U17 e poi l’U18 dell’Empoli. Queste le sue parole.
L’intervista a Bucci in vista di Parma-Torino
Lisuzzo, i ricordi con le due squadre
É arrivato a Spezia nell’estate del 2013, arrivando fino ai playoff di Serie B. Che ricordi ha di quell’esperienza?
“Dopo l’avventura con il Novara, decisi di proseguire in cadetteria. Quell’anno chiudemmo ottavi in campionato, venendo eliminati dal Modena al primo turno. Fu una stagione molto positiva anche da un punto di vista personale, visto che giocai molte partite. Con i tifosi strinsi un ottimo legame, ho lasciato diversi amici lì. Ho avuto la fortuna di lavorare con una società già a quel tempo molto strutturata”.
Dopo l’anno a Spezia, nel 2014 il Pisa scelse di puntare su di lei in difesa…
“Sono stati 4 anni molto intensi. Sono molto legato ai nerazzurri e tutt’ora vivo a Pisa. Dopo una stagione poco positiva con Braglia in Serie C, l’anno successivo con mister Gattuso conquistammo la promozione in Serie B. La vittoria della finale playoff contro il Foggia di De Zerbi sono un ricordo indelebile per me. É stata il coronamento della mia esperienza con questa maglia”.
Spezia-Pisa, scontro al vertice per coronare un sogno
Una partita che storicamente non é mai banale. In classifica, i liguri sono a 6 punti di distanza dai nerazzurri…
“É una partita decisiva per lo Spezia. Quella di domenica potrebbe essere una delle ultime occasioni rimaste per poter lottare per il secondo posto. I padroni di casa la prepareranno in un modo diverso rispetto al Pisa, che comunque ha un discreto vantaggio, al momento”.
Dando uno sguardo ai numeri, in questa stagione solo il Catanzaro ha vinto al Picco. La forza che lo Spezia ha dimostrato in casa può fare la differenza?
“Certamente, è un dettaglio da non trascurare questo. Il Picco è un vero fortino per gli aquilotti. Vedremo se il Pisa riuscirà a ritrovare la vittoria anche fuori casa, dopo aver ottenuto 1 punto nelle ultime 2 trasferte. Da tifoso di entrambe, la speranza è che possano alla fine andare tutte e due direttamente in Serie A, anche se oggettivamente è difficile visto che sono necessari più di 14 punti sul quarto posto. Ad oggi è difficile dire chi è la favorita per questo scontro diretto”.
Da una parte D’Angelo e dall’altra Filippo Inzaghi: vede delle differenze e delle similitudini tra i due allenatori?
“Stiamo parlando di due tecnici passionali e dediti al lavoro. Ad inizio stagione, entrambi hanno preso le redini di due squadre reduci da un’annata deludente. Inzaghi ha plasmato una squadra a suo immagine e somiglianza. Inoltre, ha avuto molta libertà sul mercato e sul lavoro che sta portando avanti. D’Angelo invece è un allenatore che punta molto sulla concretezza. Sono due tecnici che si meritano di giocarsi la Serie A”.
Il confronto tra i singoli
Di fronte ci saranno due squadre che hanno fatto della fase difensiva un loro punto di forza: un giudizio sulla stagione di Bertola e di Canestrelli?
“Sono due difensori con un’ottima struttura fisica e anche una buona tecnica. Per certi aspetti quindi sono molto simili. Bertola è un ragazzo in grande crescita, mentre Canestrelli devo dire che è una sorpresa del Pisa. Dopo una stagione discontinua, quest’anno ha dimostrato di potersi ritagliare uno spazio importante all’interno di una squadra che lotta per il vertice”.
Oltre a loro, quali sono i giocatori di Spezia e Pisa che hanno attirato la sua attenzione?
“Lo Spezia dipende dai fratelli Esposito. Francesco Pio, che ha segnato 13 reti, sta dimostrando insieme a Sebastiano di poter aspirare a categorie superiori. Per quanto riguarda i nerazzurri, apprezzo le qualità di Tramoni e sono rimasto molto sorpreso da Lind. Arrivato quasi come oggetto misterioso, ha dimostrato di essere utile alla causa. Sempre lato Pisa, Moreo, che nasce come attaccante, si è adattato alla grande al ruolo di trequartista. Per quanto riguarda gli aquilotti invece, mi ha stupito Vignali, giocatore che quest’anno ha trovato molta qualità”.
Angori è uno dei protagonisti inattesi della formazione di Inzaghi…
“Samuele per me non è una sorpresa. Già ai tempi della Primavera dell’Empoli aveva dimostrato di essere un giocatore di assoluta prospettiva. Lo scorso anno, il Pontedera e il direttore Zocchi sono stati bravi a puntare su di lui e a farlo esordire tra i professionisti. In questa stagione non ha sentito il salto dalla Serie C alla Serie B. Angori è un calciatore con delle doti fisiche impressionanti e un’ottima tecnica. Basti pensare che fino a questo momento ha fornito 4 assist”.
Catanzaro, Juve Stabia e le delusioni
Come vede la corsa playoff?
“Impressionante il divario di 9 punti che c’è tra il terzo e il quarto posto. Il Catanzaro merita di lottare per i playoff. I calabresi sono stati bravi a ripartire dai principi di gioco lasciati da Vivarini, confermando giocatori di assoluto livello come Iemmello e Petriccione. Un plauso va alla Juve Stabia, squadra giovane e che è riuscita a dare continuità all’ottimo lavoro iniziato l’anno scorso in Serie C. Palermo? Conta quello che vedremo nelle ultime 5 partite. Se riuscianno ad arrivare ai playoff, i rosanero li vedo tra i favoriti. Hanno dei giocatori con qualità importanti”.
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