Dopo il pari dell’Unipol Domus tra Cagliari e Genoa (1-1), il sabato di Serie A si apre con la sfida del Tardini tra Parma e Torino. I crociati dopo lo stop di Udine, cercano il secondo successo dell’era Chivu, per bissare quello ottenuto due settimane fa nel derby emiliano col Bologna; momento di forma straordinario per i granata, reduci da due vittorie di fila (Monza e Milan) e con una sola sconfitta all’attivo nel 2025.
Parma-Torino vietata ai deboli di cuore
Il Toro vuole dare continuità al momento più brillante della sua stagione (7º per rendimento nelle ultime cinque giornate, 9º nelle ultime dieci). La zona retrocessione non è mai stata così distante per i granata, che potrebbero approfittare della difficile trasferta dell’Udinese, impegnata all’Olimpico contro la sorprendente Lazio, per guadagnare terreno sui friulani.
Il Parma, invece, inaugura contro i piemontesi un trittico di sfide che potrebbe rivelarsi cruciale per le sorti del campionato e il futuro del club. Dopo il Torino, i ducali affronteranno due insidiose trasferte, a Monza e Verona, prima di una serie di sfide contro le big. Il momento per raccogliere punti e uscire dalle sabbie mobili della classifica è adesso.

Torino-Parma, nella sfida d’andata (0-0) Lapresse
In palio c’è molto, così come numerosi sono i ricordi che legano queste due squadre. Dopo l’esperienza dello scorso anno sulla panchina del Venezia, Vanoli fa ritorno nella “sua” Parma, mentre Cesare Casadei ritroverà il suo mentore Chivu, che lo ha guidato ai tempi della Primavera dell’Inter. Insomma, emozioni forti e adrenalina pura: ecco perché Parma-Torino è una sfida vietata ai deboli di cuore.
Vanoli, ah quanti ricordi!
“Un ricordo bellissimo. Ho avuto il piacere di giocare in una grande squadra, ho raggiunto grandi risultati anche grazie a questi campioni che mi hanno insegnato tanto. Ho conquistato la Nazionale […] Parma è stato l’inizio di qualcosa di fantastico, anche oggi piano piano il nuovo presidente sta ripercorrendo un po’ a fatica quella storia”.
Due stagioni intense per Paolo Vanoli che, come ribadito da lui stesso in conferenza stampa, arrivò a Parma da gregario, ma divenne poi titolare della squadra allenata da Malesani, vincendo una Coppa Italia (1998-1999, siglando il gol decisivo nel ritorno del Franchi contro la Fiorentina), 1 Supercoppa italiana (1999, a San Siro contro il Milan) e 1 Coppa UEFA (1998-1999, timbrando il cartellino anche contro il Marsiglia, 3-1, nella finale di Mosca contro il Marsiglia).
Allievo contro Maestro: Casadei riabbraccia Chivu
Dallo scudetto Primavera con l’Inter alla ribalta internazionale: Cesare Casadei ha bruciato le tappe. Cresciuto sotto la guida di Cristian Chivu, ha dominato con i giovani nerazzurri, segnando 17 gol nella stagione che è valsa alla Beneamata lo scudetto di categoria. Il suo talento ha conquistato tutti, fino al trasferimento in Premier League, senza dimenticare la Scarpa d’Oro (Capocannoniere) e il Pallone d’Oro (Miglior giocatore) al Mondiale Under-20.
L’allievo manda un messaggio al Maestro: “Chivu mi ha dato tanto, mi ha insegnato a leggere il gioco e a credere sempre nelle mie qualità. Senza di lui, non sarei il giocatore che sono oggi”.

Chivu (Parma) e Casadei (Torino), ai tempi della Primavera dell’Inter – Lapresse
Quest’ultimo fa altrettanto in conferenza stampa, a testimonianza di un rapporto che va oltre il campo. Nel pomeriggio saranno avversari in campo, ma il legame tra i due resterà per sempre: “Sono felice di vedere Cesare ad un certo livello. Ci siamo sentiti, c’è stima reciproca che durerà per sempre”.
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