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Juve-Atalanta, Rampulla: “Scudetto? A volte basta un episodio. Thuram può diventare un leader. E su Motta…”

Juventus-Atalanta, il passato in bianconero, il futuro di Motta: in esclusiva l’ex portiere della Vecchia Signora Michelangelo Rampulla

Michelangelo Rampulla, ex portiere della Juventus
Michelangelo Rampulla, ex portiere della Juventus - Lapresse

Diciotto anni alla Juventus, quasi una vita per Michelangelo Rampulla. Arrivato a Torino dalla Cremonese nella stagione 1992-1993, è rimasto in bianconero anche dopo aver appeso i guanti al chiodo, ricoprendo il ruolo di coordinatore e allenatore dei portieri tra prima squadra, Primavera e settore giovanile tra il 2002 e il 2010.

L’inizio, però, non fu affatto semplice. “Il secondo anno sarà il momento più difficile”, ha confessato in esclusiva ai nostri microfoni l’ex portiere, Campione d’Europa con la Vecchia Signora nel 1996. Un periodo di transizione, per certi versi simile alle difficoltà che sta affrontando oggi la Juve di Thiago Motta. E chissà, se qualcuno potesse prevedere che dopo queste difficoltà la Juventus tornerà competitiva in Italia e in Europa, proprio come accadde alla squadra di Rampulla con l’arrivo di Lippi al posto di Trapattoni, probabilmente ci metterebbe la firma.

Nonostante la doppia eliminazione nelle coppe, la classifica dice che Juventus e Atalanta, avversarie domenica sera allo Stadium (calcio d’inizio ore 20:45),possono ancora sperare di rientrare nella corsa al titolo. Tuttavia, come sottolineato dallo stesso Rampulla, “Napoli e Inter sembrerebbero avere qualcosa in più”.

Non hai giocato con l’Atalanta, ma hai un ricordo particolare legato alla Dea quando indossavi la maglia della Cremonese, è vero?

“È passato così tanto tempo che i ricordi si son piano piano affievoliti, però sì, è così (ride, ndr), a Bergamo segnai un gol di testa“. (stagione 1991-1992, la prima volta nella storia del campionato italiano che un portiere segnò un gol su azione e non da palla inattiva).

Sei rimasto sorpreso dalla doppia eliminazione della Juventus in Europa e in Coppa Italia nel giro di pochi giorni?

“Sicuramente sì, perché c’erano le possibilità di passare il turno in entrambe le competizioni, soprattutto con una buona prestazione. Uscire da due competizioni in così poco tempo brucia un po‘”.

Oltre alla Juve, sono uscite anche Atalanta e Milan. Come ti spieghi le difficoltà delle squadre italiane contro avversari che hanno una tradizione meno prestigiosa rispetto alla nostra?

“Noi siamo sempre stati convinti che il nostro campionato fosse il più bello, il più difficile. Per certi versi lo è, ma le squadre d’elite, di prima fascia hanno un passo diverso rispetto alle nostre squadre, sono più veloci, arrivano prima sulla palla. Credo che la differenza sia tutta lì. Le nostre squdre sono abituate al nostro calcio, forse tatticamente un po’ più esasperato, ma in Europa bisogna correre veloce. Quando incontriamo certi avversari, anche se questi non hanno un grande blasone, emerge questa differenza”.

Psv-Juventus

Psv-Juventus (Lapresse)

Juventus-Atalanta: “Scudetto? Inter e Napoli davanti”

Juventus e Atalanta possono competere per il titolo o Napoli e Inter hanno qualcosa in più?

“Per esperienza e per rosa, sono un po’ distanti. A volte però basta un episodio positivo per dare quella spinta necessaria e avere la possibilità di lottare per certi obiettivi. Tutte queste squadre hanno la qualità per vincere il campionato, ma chi è più abituato a certi contesti parte avvantaggiato. Metto Inter e Napoli leggermente avanti“.

Il nuovo ciclo Motta, la mancanza di un leader, i cambiamenti anche all’interno della dirigenza: da cosa dipendono le difficoltà della Juventus?

È la conseguenza di tutti questi fattori. È un problema tipico di una squadra con tanti nuovi elementi, molti giovani. È una sorta di rifondazione, anche a livello societario e manageriale, con un allenatore nuovo. Credo che serva tempo perché tutto questo porti risultati. Inoltre, il leader più carismatico Bremer, che era un punto di riferimento in difesa, è rimasto fuori per tutta la stagione. Però, quando ha giocato, la Juventus non ha mai subito gol”.

Thiago Motta (Juventus) e Gasperini (Atalanta)

Thiago Motta (Juventus) e Gasperini (Atalanta) – Lapresse

Rampulla: “Juve, anche io nel ’93-94…”

Hai giocato molti anni con la Juventus, c’è una stagione o un periodo particolarmente difficile che hai vissuto e che ricorda quello attuale?

“Credo che il periodo più negativo nei miei dieci anni alla Juventus sia stato il secondo anno, con l’eliminazione ai quarti di finale di Coppa UEFA contro il Cagliari. Quella è stata forse la fase più dura, con una grande contestazione, anche se in campionato non stavamo andando malissimo. Dopo quell’anno, la società decise di cambiare completamente”.

Michelangelo Rampulla, Campione d'Europa con la Juventus nella stagione 1995-1996

Michelangelo Rampulla, Campione d’Europa con la Juventus nella stagione 1995-1996 – Lapresse

Dopo quel periodo di difficoltà avete però posto le basi per i successi futuri…

“All’epoca in panchina c’era Trapattoni, per lui fu un ritorno alla Juve. La squadra non era ancora come quella che poi ha vinto in seguito, ma con alcuni innesti importanti riuscimmo a cambiare marcia. Arrivammo secondi nel 1992-93 e vincemmo la Coppa UEFA, che allora aveva grande valore perché partecipavano squadre che oggi giocherebbero la Champions League. A fine 94 poi arrivò Lippi, in dirigenza entrarono Bettega e Moggi con Giraudo, facemmo una grande campagna acquisti, arrivarono Paulo Sousa, Didier Deschamps, Ciro Ferrara, Luca Fusi e nel 1996 vincemmo la Champions League“.

Hai condiviso lo spogliatoio per tanti anni con Antonio Conte, che sta facendo molto bene al Napoli. Quanto manca una figura come la sua nello spogliatoio bianconero?

“Manca tanto, perché lui sa dare molto a una squadra. Ha vinto, ha ottenuto risultati ed è un leader che si fa sentire, sia nella gestione del gruppo che in campo. È una presenza importante che oggi manca“.

Conte Napoli

Antonio Conte, Lapresse

“Fiducia a Thiago Motta”

A questa Juve serve pazienza, ma se dovesse restare fuori dalla Champions, sarebbe giusto dare un’ulteriore possibilità a Thiago Motta?

“Cambiare dopo così poco tempo significherebbe ricominciare da capo e sarebbe un rischio. Io sono per dare tempo agli allenatori di esprimere il loro potenziale. Sarebbe giusto continuare, perché oggi il calcio va sempre più veloce e cambiare continuamente significa ripartire da zero. Ci sono squadre che vivono di cicli e, se la Juventus ha individuato una strada, sarebbe meglio seguirla”.

Khephren Thuram, Juventus

Khephren Thuram, Juventus – Lapresse

“Leaders? Scommetto su Thuram”

Ci sono comunque aspetti positivi. Prima citavi Bremer. Secondo te, su quali giocatori la Juventus potrebbe puntare per costruire i leader del futuro?

“Bisogna distinguere i leader tecnici da quelli caratteriali. Guardando le partite, Thuram sembra che abbia entrambe le cose.  Anche Gatti per la sua grinta e il suo modo di stare in campo, potrebbe diventare un riferimento. Yildiz, mi sembra più un leader tecnico che caratteriale. Serve il giusto mix per costruire un grande gruppo. Scommetterei su Thuram e poi attenzione al rientro di Bremer, che rappresenta un ulteriore elemento di solidità per la squadra”.

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