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Serie A

Harakiri Juve, mai così male in 58 anni: e il disamore cresce 

Il poker contro l’Atalanta ha riaperto vecchie ferite in casa Juve: mai così male allo Stadium. In città la contestazione dilaga: i tifosi sono stanchi

Juve Atalanta
Weston McKennie (LaPresse)

In casa Juve al peggio non c’è mai fine: è proprio il caso di dirlo dopo l’harakiri contro l’Atalanta. Un poker d’assi, quello calato da Gasperini e calciatori, che entra di diritto nella storia (negativa) bianconera. Una macchia nera in una stagione in cui di bianconero c’è davvero poco. E i quattro schiaffi inflitti da Retegui, de Roon, Zappacosta e Lookman hanno generato dagli effetti disastrosi: il malcontento dei tifosi ha raggiunto livelli mia visti negli ultimi anni. Sul campo invece, Motta e compagni si sono ufficialmente tirati fuori (qualora vi fosse ancora qualche residua possibilità) dalla corsa scudetto. Serviva una notte da leoni, e invece è stata una notte da horror servita – esclusivamente – a far riaccendere vecchie ruggini e, soprattuto, ri-acuire il dolore post eliminazione dalla Champions, dalla Coppa Italia e – adesso – anche dalla corsa al tricolore.

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Juve, (quasi) mai così male: tutti gli 0-4 della storia

A Torino, una serata come quella contro l’Atalanta mancava da decenni. O meglio, allo Stadium mai nessuno era riuscito ad infliggere un passivo così pesante. Per ritrovare uno 0-4 casalingo nella storia della Juve bisogna scavare nella storia, riportando la mente al 1967. Una data, con immagini annesse, che in queste ore sta facendo il giro del web: quel Derby della Mole del 22 ottobre terminato 0-4 in favore dei granata nella prima partita giocata dopo la morte della stella granata Luigi Meroni. Qualche lustro prima: Juventus-Fiorentina del 2 ottobre 1955 e Juventus-Pro Patria del 1948.

Rabbia, delusione e disamore: la spaccatura con i tifosi è totale

Già questo rende l’idea del record negativo che Thiago Motta e calciatori sono riusciti a centrare nella notte contro la Dea. Una sconfitta epocale che fatto da accelerate all’incendio già in atto da diverse settimane. Già al 45’ (sul risultato di 0-1) lo Stadium ha accolto Locatelli e compagni con una bordata di fischi e cori. Nella ripresa la spaccatura è stata definitiva: la rabbia è aumentata in modo proporzionale ai gol nerazzurri. Al 77’ l’apice: dopo il poker di Lookman il grosso dei tifosi ha abbandonato gli spalti, lasciando soli Motta e calciatori.

Immagini che testimoniano un clima di rabbia mista a delusione che sui social ha trovato terreno fertile. L’hashtag Mottaout ha spiccato il volo nei trend di X con tanti tifosi che ne hanno chiesto l’esonero. Una batosta che testimonia un disamore generale del tifo e che potrebbe complicare ulteriormente le cose: la Lazio vincendo contro l’Udinese supererebbe proprio i bianconeri che si ritroverebbero fuori dalla corsa (a quattro) Champions. Come si dice in questi casi: oltre il danno la beffa.

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