Alla fine il calcio, se ci pensate, è anche una questione familiare: dal tifo a quello giocato, le influenze di padri e nonni sono pur sempre alla base della passione. E perché no: del talento. Una tradizione che si tramanda nei secoli di padre in figlio e – in alcuni casi – da fratello maggiore a quello minore. E a guardare la dinastia Kalulu sembra proprio che l’amore per il calcio sia una dote naturale. Da qualche giorno il mondo del pallone ha accolto un nuovo Kalulu: si tratta di Joseph, terzino classe 2004, da poco ufficializzato al Pau Football Club, squadra francese che milita in Ligue 2.
Con lui sale a quattro la quota familiare di calciatori professionisti: il più noto resta Pierre, campione d’Italia col Milan nel 2021-22 e adesso alle prese con la convalescenza da un infortunio che lo tiene lontano dal mondo Juve da fine gennaio. C’è poi Aldo (classe 1996, il più anziano tra i quattro), che di mestiere fa l’attaccate tra le fila del Partizan Belgrado (4 gol e 5 assist in 25 presenze) e Gédéon, anche lui difensore, che dal 2022 milita del Lorient, capolista nella Ligue 2 francese. Una dinastia magica e… da record: i Kalulu sono gli unici aver avere contemporaneamente (seppur in campionati diversi) quattro fratelli in attività.
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Non solo Kalulu, tutte le dinastie familiari in Italia
Di sicuro, la storia del calcio è piena zeppa di famiglie che si sono prese i riflettori. Di sicuro la dinastia Gomis ha detto la sua anche in Italia: Lys (il più grande, classe 1989) e Alfred sono stati avversari nel 2014-15 quando vestivano, rispettivamente, le maglie di Trapani ed Avellino. Accanto a loro: Maurice (il più piccolo) con un passato in Italia tra Nocerina, SPAL e Siracusa e David, l’unico dei quattro a ricoprire un ruolo (l’attaccante) diverso dai fratelli. Come dimenticare poi la dinastia Maldini: nonno Cesare, papà Paolo e nipote/figlio Daniel. Due difensore (e colonne del Milan) e un fantasista in cerca di affermazione sotto l’ala sapiente di Gasperini.

Lys e Alfred Gomis (LaPresse)
Dall’Olanda alla Spagna con il calcio nel destino
Ha (anche) accarezzato l’Italia – senza lasciare il segno – un altro che in quanto a famiglia non scherza. La dinastia Kluivert – divisa tra Suriname e Olanda – ha lasciato la sua impronta nel mondo del calcio. Il “capostipite” Kenneth scelse di rappresentare il Suriname mentre suo figlio Patrick (oggi ct dell’Indonesia) e suo nipote Justin (trascinatore del Bournemouth in Premier) hanno scelto l’Olanda. Meno noti, ma comunque attivi nel panorama calcistico: Quincy (classe 1997 del Zeeburgia), Ruben (difensore classe 2001 del Casa Pia, in Portogallo) e Shane (classe 2007, attaccante delle giovanili del Barcellona).

Marcos Llorente (LaPresse)
Dall’Olanda alla Spagna la questione famigliare non cambia. Impossibile non citare la dinastia Llorente: papà Paco, ex centrocampista del Real che con la Spagna ha fatto una sola presenza nel 1987. Il figlio Marcos, luce nel centrocampo dell’Atletico Madrid e lo zio Francisco Gento, ala storica del Real nonché detentore del record di giocatore più vincente nella storia del campionato spagnolo, in cui ha trionfato 12 volte. Ultima, ma non per importanza, la dinastia Alonso: nonno Marquitos, difensore pilastro del Real Madrid dal ’54 al ’62 fu il primo della famiglia a essere convocato dalla Spagna. Come lui, il figlio Marcos Alonso Peña, che in carriera ha vestito le maglie di Atletico Madrid e Barcellona e il nipote, Marcos Alonso Mendoza, oggi al Celta Vigo ma con un passato vincente al Chelsea (tra gli altri: una Champions e una Premier League) e al Real Madrid.
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