Se la UEFA, con il nuovo format della Champions League, puntava a rendere la massima competizione europea per club più avvincente e al tempo stesso imprevedibile, finora ci è riuscita alla perfezione. Basta dare un’occhiata alla classifica della fase iniziale a girone unico: tra le prime otto squadre che hanno conquistato l’accesso diretto agli ottavi di finale, figurano anche Lille e Aston Villa, club che non partivano favoriti ai nastri di partenza. Entrambe potrebbero ritrovarsi ai quarti di finale nel ruolo di outsider, a patto che Dortmund e Brugge non abbiano nulla da obiettare.
Le grandi potenze del calcio europeo, come Real Madrid, Bayern Monaco, Paris Saint-Germain e Manchester City, hanno incontrato più di una difficoltà nelle otto partite della fase preliminare e sono state costrette ad affrontare quello che, in NBA, viene definito play-in. Una sfida che ha mietuto vittime eccellenti: oltre ai Citizens di Guardiola, hanno dovuto dire addio alla competizione anche Juventus, Milan e Atalanta.
Aston Villa, i quarti di Champions mancano dal 1983
Con il 3-1 in Belgio, l’Aston Villa ha ipotecato la qualificazione ai quarti di finale di Champions League. Tra le outsiders menzionate, i Villains sono la squadra più vicina ad entrare nel club delle migliori otto d’Europa, ma Emery non vuole sentirne parlare.
L’attuale tecnico dei Lions nella stagione 2016-2017, quando era sulla panchina del Psg, battè 4-0 il Barcellona nell’andata degli ottavi di finale, ma al ritorno perse 6-1 al Camp Nou: “Non siamo nei quarti di finale. C’è ancora da giocare 90 minuti, siamo pronti nel caso servano i tempi supplementari e i rigori, perché so quanto sia difficile ogni partita e quanto possiamo cambiare una partita in 90 minuti”.

Unai Emery, allenatore Aston Villa – Lapresse
Ad ogni modo per l’Aston Villa sarebbe un traguardo storico raggiungere il terzultimo atto della Champions League. L’ultima volta risale alla stagione 1982-1983, in quell’occasione la Juventus eliminò la compagine inglese, trionfando sia in terra d’Albione (1-2), sia a Torino (3-1).
Dortmund o Lille? Una poltrona per due
Rispetto al confronto tra Brugge e Aston Villa dove gli inglesi avranno due reti di vantaggio da difendere davanti al pubblico amico, la sfida tra Lille e Borussia Dortmund è molto più equilibrata, almeno dopo l’1-1 del Signal Iduna Park.
I gialloneri sono più abituati, rispetto ai francesi, a gestire determinate situazioni in campo europeo, hanno alzato almeno una volta nella propria storia la Champions League e negli ultimi dodici anni, hanno anche disputato due finali dell’ex Coppa dei campioni, l’ultima nella precedente edizione, persa col Real Madrid proprio come era accaduto nel derby teutonico col Bayern nella stagione 2012-2013.

Adeyemi-Guirassy-David-Zhegrova (Lapresse)
Il Lille ha perso solo una delle ultime cinque partite, 4-1 col PSG. Per il resto, però, la stagione è tutt’altro che negativa. Con 44 punti, la squadra è a sole due lunghezze dal terzo posto e pienamente in corsa per un posto nella prossima Champions League. La vittoria per 1-0 contro il Montpellier ha permesso di ridurre sensibilmente il distacco dal Nizza, attualmente qualificato insieme a Marsiglia e PSG.
La squadra allenata da Bruno Génésio non solo potrebbe scalare ulteriormente la classifica di Ligue 1, ma addirittura staccare il pass per i quarti di Champions e giocarsi eventualmente la semifinale con una tra Barcellona e Benfica, un traguardo mai raggiunto dalla compagine transalpina che non è mai andata oltre gli ottavi di finale.

Niko Kovač-Bruno Génésio (Lapresse)
Per quanto riguarda il Dortmund, nonostante un cambio tecnico nel corso della stagione, Niko Kovac al posto di Sahin, la svolta non è arrivata. In campionato nel weekend ha collezionato la decima sconfitta stagionale ed è scivolato in nona posizione e contro un Lille sulle ali dell’entusiasmo, rischia seriamente di restare fuori dalle Coppe europee. I teutonici hanno tutto da perdere rispetto a David e compagni.
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