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Due aggravanti e tre attenuanti: perché l’esonero di Motta (per adesso) non regge

Perché la Juve non esonera Thiago Motta? È la domanda che tanti tifosi si sono posti ma ci sono diversi fattori da tenere in considerazione

Juve Motta
Thiago Motta, Juventus (LaPresse)

Ragionare a mente fredda, senza farsi trascinare dall’emotività è da sempre l’obiettivo numero uno in casa Juventus. E a guardare le ultime mosse della dirigenza bianconera lo si nota subito: nessun mal di pancia (almeno davanti alle telecamere) e raptus notturni. Ma fiducia a Thiago Motta e avanti con quel che resta (poco o nulla) del progetto che – tra mercato estivo ed invernale – ha superato quota 290 milioni. Al di là dei costi e degli investimenti (magari frutto di qualche errore di valutazione da parte del ds Cristiano Giuntoli) il vero problema che attanaglia i bianconeri è il gioco. E alla Continassa se ne sono accorti da tempo, così come ci si è resi conto che sulla piazza c’è poco o nulla. 

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Gli infortuni e il gioco: Thiago Motta-Juve, cosa non ha funzionato?

I problemi annusati a inizio settembre – dopo la partenza convincente contro Como e Verona – si sono ripresentati ciclicamente nel corso dei mesi. Certo, gli infortuni – soprattutto in difesa – non hanno certo aiutato nella fase di assimilazione dell’idea di gioco di Motta. Ma la sensazione dopo otto mesi di gestione dell’ex Bologna è che la Juventus – in realtà – quell’idea di gioco non l’abbia (quasi) mai messa in pratica. Quel gioco fluido, liquido, emozionante che ha distinto Zirkzee e compagni la scorsa stagione si è sciolto come neve al sole in quel di Torino. O meglio, sembra non esser mai arrivato all’ombra della Mole. 

Khephren Thuram, Juventus

Khephren Thuram, Juventus – Lapresse

Le prossime mosse e i possibili sostituti

E se a questo si aggiungo i fallimenti sportivi (l’eliminazione dalla Champions e dalla Coppa Italia in sette giorni) e i record negativi (di segni X e per la sconfitta più pesante in casa degli ultimi 67 anni) ecco servita la frittata. Ma allora, cosa “trattiene” la dirigenza dall’esonerare il tecnico? Di sicuro l’aspetto economico incide: non solo per gli investimenti estivi ed invernali ma anche per un fair play finanziario e un deficit che proseguono nonostante le ricapitalizzazioni. C’è poi il tema delle alternative: esonerato Motta, chi potrebbe prendere il suo posto in questo momento? I tre sogni nel cassetto sono ancora tutti occupati: Conte col Napoli, Gasperini con l’Atalanta, De Zerbi con l’Olympique Marsiglia. 

Dunque cosa fare? In un club abituato a prendere le decisioni a mente lucida l’unica possibilità – per adesso – è aspettare e (magari) sperare. Detto addio alla Champions e alla Coppa Italia l’unico obiettivo resta il quarto posto. Un traguardo minimo che difficilmente cambierà le cose. Difficile pensare – per i fatti di cui sopra – a un esonero in caso di passo falso in casa della Fiorentina. Il destino di Thiago Motta è già segnato. Sarà addio a fine stagione ma prima bisognerà attendere e – perché no – limitare i danni. 

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