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Serie B

Vazquez, l’insulto razzista a Dorval gli costa 10 giornate di squalifica. I precedenti confermano la nuova linea FIFA

Gli insulti razzisti a Dorval costano caro a Franco Vazquez, l’argentino prende 10 giornate e su questo ci sono precedenti negli anni scorsi.

Franco Vazquez
Franco Vazquez LaPresse

Il giudice sportivo ha inflitto una squalifica di dieci giornate a Franco Vazquez, centrocampista della Cremonese, per aver rivolto insulti di discriminazione razziale al calciatore del Bari, Dorval, durante la partita del 15 febbraio scorso, terminata con il punteggio di 1-1.

L’incidente si è verificato al termine della sfida, dopo che il Bari aveva pareggiato al 93′ con un autogol di Bianchetti. Il giudice ha preso in considerazione il rapporto dei collaboratori e una relazione aggiuntiva richiesta dalla Procura federale, che ha confermato la gravità dell’episodio.

Squalifica Vazquez, insulti a Dorval

Il giocatore della Cremonese, Vazquez, tornerà a disposizione della squadra solo nella seconda gara dei playoff, salvo eventuali sconti sulla squalifica. L’incidente si inserisce in un contesto più ampio di episodi di razzismo nel calcio, e arriva dopo un altro caso simile verificatosi lo scorso gennaio durante la partita Reggiana-Bari, in cui Dorval aveva subito insulti razzisti da un tifoso. L’episodio aveva portato all’interruzione del gioco per alcuni minuti.

Il comunicato della Cremonese su Vazquez

Di seguito la nota del club: “Nel prendere atto del provvedimento assunto in data odierna dal Giudice Sportivo nei confronti del proprio tesserato Franco Vazquez, U.S. Cremonese confida che il calciatore, nei successivi gradi di giudizio, possa dimostrare quanto da lui stesso già riferito ai collaboratori della Procura Federale nell’immediato dopo partita, vale a dire la sua più assoluta estraneità ai fatti contestatagli.

A tal fine, U.S. Cremonese rende noto che, con i propri legali, intraprenderà ogni opportuna iniziativa. Nel condannare fermamente ogni forma di discriminazione dentro e fuori dal campo, U.S. Cremonese ricorda l’impegno concreto della società nel contrasto al razzismo attraverso le numerose attività di responsabilità sociale che coinvolgono in prima persona i propri tesserati e l’intera comunità grigiorossa”.

Il precedente di Marconi nel 2021

Un altro episodio di razzismo che ha coinvolto un giocatore di Serie B è stato quello di Michele Marconi, ex attaccante di Pisa e Alessandria. La Corte d’Appello federale ha ribaltato la sentenza del Coni, confermando la decisione di infliggere dieci giornate di squalifica al centravanti.

Marconi era stato accusato di aver pronunciato frasi razziste nei confronti del centrocampista nigeriano Obi durante la partita Pisa-Chievo del 22 dicembre 2020. Nonostante il club del Chievo avesse denunciato l’accaduto a fine partita, l’incidente non fu fermato durante il gioco, anche se le parole furono udite da numerosi presenti.

Il deferimento del giocatore e la maxi-squalifica erano la conseguenza di un’inchiesta della Procura federale, che aveva deciso di punire severamente Marconi.

Il caso Ondrej Kudela: squalifica UEFA

Un altro caso di razzismo che ha coinvolto un calciatore è quello di Ondrej Kudela, difensore dello Slavia Praga, che ha ricevuto una squalifica di dieci partite in tutte le competizioni UEFA per il suo comportamento razzista nei confronti del centrocampista dei Glasgow Rangers, Glen Kamara.

L’incidente si è verificato durante la partita di Europa League tra le due squadre, dove Kudela avrebbe insultato Kamara con parole razziste. La punizione inflitta al difensore ceco sottolinea l’impegno delle autorità UEFA nel contrastare il razzismo e la discriminazione all’interno delle competizioni internazionali.

Questo episodio si inserisce in un contesto di crescente attenzione al razzismo nel calcio, con federazioni, club e autorità che cercano di adottare misure sempre più rigorose per contrastare questi comportamenti. Tuttavia, resta il dibattito su quanto sia efficace la punizione e su come il calcio possa davvero sradicare questo tipo di atteggiamenti dalle sue file.

Razzismo e calcio: un pensiero più generale

Questi episodi di discriminazione razziale, sia a livello nazionale che internazionale, mettono in luce un problema che, nonostante gli sforzi, continua a persistere nel calcio. Le squalifiche e le pene inflitte ai giocatori coinvolti sono un passo importante per combattere il razzismo nel calcio, ma sollevano anche interrogativi sulla necessità di un cambiamento culturale più profondo nel mondo del calcio, affinché il rispetto per ogni individuo prevalga sempre sul campo di gioco. Il contrasto a questi comportamenti richiede un impegno costante da parte di tutti i soggetti coinvolti nel calcio: giocatori, dirigenti, tifosi e istituzioni.

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