Dopo 42 anni l’Aston Villa tornerà a disputare un quarto di finale di Champions League e lo farà contro il Psg, l’ex squadra dell’attuale allenatore dei Villains Unai Emery. La compagine inglese dopo il 3-1 dell’andata, ha spazzato via nettamente il Club Brugge anche al ritorno, infliggendo alla formazione belga un sonoro 3-0. Insieme al collega inglese del The Athletic Jacob Tanswell, in esclusiva ai nostri microfoni, abbiamo analizzato lo straordinario percorso vissuto fin qui dai Leoni nell’Europa dei grandi.
Dove può arrivare l’Aston Villa in Champions League?
“L’Aston Villa vuole arrivare il più lontano possibile. Sanno che ci sono club molto più importanti ancora in corsa, e affrontare il Paris Saint-Germain sarà una sfida durissima. Tuttavia, Unai Emery è convinto che la sua squadra possa battere chiunque in un doppio confronto, soprattutto con il ritorno al Villa Park, dove sono molto forti. Hanno fatto un percorso straordinario fino ai quarti di finale e hanno la fiducia necessaria per puntare alla semifinale”.
Quanti meriti ha Unai Emery nelle due straordinarie stagioni dell’Aston Villa?
“Per i tifosi dell’Aston Villa, Unai Emery è una vera e propria divinità per quello che ha fatto in questi due anni e mezzo. Bisogna ricordare che, quando è arrivato al posto di Steven Gerrard, la squadra era appena fuori dalla zona retrocessione, solo grazie alla differenza reti”.

Steven Gerrard ai tempi dell’Aston Villa (foto Lapresse)
“Non solo è riuscito a conquistare la qualificazione alla Conference League nella sua prima mezza stagione, ma l’anno successivo ha portato la squadra in Champions League. Ora, nonostante un rendimento altalenante in campionato, sono ancora in corsa per un posto tra le prime quattro o cinque, ai quarti di finale di FA Cup (dove affronteranno il Preston, squadra di Championship) e stanno facendo benissimo in Champions League. La crescita costante sotto la sua guida ha reso l’Aston Villa un club capace di attrarre giocatori di alto livello“.
La scelta di Duran di andare in Arabia: rimpianti o l’Aston Villa ne sente la mancanza?
“Al momento, l’Aston Villa non sente la sua mancanza. Sanno che era un talento straordinario, ma allo stesso tempo non aveva giocato molti minuti né collezionato molte presenze da titolare. Era difficile valutare quanto sarebbe potuto essere forte o costante nel lungo periodo”.

Jhon Duran, ex Aston Villa (Lapresse)
“Il club ha sempre apprezzato John Duran, ma c’erano troppi rischi legati alla sua personalità e ai problemi fuori dal campo. L’offerta arrivata dall’Al-Nassr era troppo vantaggiosa per essere rifiutata, soprattutto considerando i vincoli finanziari legati al fair play economico. Non ci sono rimpianti, anche se, potendo scegliere, probabilmente lo avrebbero tenuto un po’ più a lungo”.
Cosa hanno portato Asensio e Rashford a una squadra che poteva già contare su Tielemans, Watkins ed Emiliano Martínez?
“Hanno portato qualità. Rashford dà profondità con la sua velocità, come si è visto con l’espulsione col Brugge. Prima del suo arrivo, all’Aston Villa mancava qualcosa nell’ultimo terzo di campo, il passaggio finale spesso non era preciso. Dall’altra parte, Asensio ha un’intelligenza spaziale fenomenale”.

Aston Villa/Credit: Lapresse
“Emery gli ha chiesto di attaccare l’area e lui ha già segnato sette gol, quasi tutti arrivando a rimorchio con inserimenti perfetti. In partite chiuse, come contro il Club Brugge o il Cardiff in FA Cup, è stato decisivo. Avere giocatori come Tielemans e Martínez è un vantaggio, ma agiscono più lontano dalla porta. Con Asensio , invece, l’Aston Villa ha un giocatore che può rifinire, segnare e servire gli inserimenti di Watkins . In passato, spesso Watkins faceva movimenti senza ricevere il pallone, ma con Asensio questo problema è stato risolto”.
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