“Stiamo godendo“, lo diceva Conte dopo lo scudetto del 5 maggio con la Juventus. È sempre stato un passionale, un trascinatore nato: dal campo alla panchina la sua filosofia non è cambiata. Un unico obiettivo: vincere. Spesso ci è riuscito, qualche volta ha trovato degli intoppi e ora l’allenatore sta cercando di costruirsi una strada pulita e in discesa per la fase finale della lotta al titolo con Atalanta e Inter.
Conte risponde ai tifosi della Juve
“I tifosi della Juventus mi preferiscono sulla loro panchina? Io non devo rispondere, sono giochi mediatici. Se dico qualcosa poi viene usata contro di noi” – ha detto Antonio Conte in conferenza stampa, alla vigilia della sfida contro il Venezia. Un match molto importante per il Napoli, che potrebbe sfruttare l’altro scontro diretto tra Atalanta e Inter per prendersi qualche punto di vantaggio.
Concentrato e pensieroso, a tratti anche intimorito dai pensieri della gente. Un po’ in controtendenza alla sua personalità. Ma il piano del mister è chiaro ed è “napolicentrico”. Mai come in questa stagione, anche la sua comunicazione è sempre andata nella direzione dei supporters azzurri. “Sono un professionista, tifo la squadra che alleno” – ha detto in passato. Parole giuste e che gli hanno permesso di lavorare quasi sempre in serenità e vincere.

Antonio Conte durante Napoli-Udinese/Lapresse
Dal lapsus “bianco e nero” alla paura dei social
Rispetto agli anni scors qualcosa però sembra cambiata, come se alcune volte Conte fosse sulla “difensiva”. Niente di sbagliato, fa parte anche questo della strategia. E il punto di forza dell’allenatore è stato sempre quello di diventare un’unica cosa con la squadra squadra e con la gente. Cosa fa allora la differenza? L’ingigantimento dei social, capaci di lavare le parole e trasformarle in una casa. Una metafora per spiegare il comportamento del mister. E il lapsus “Io sono bianco o nero” va proprio in questa direzione, con la correzione immediata dell’allenatore in “Diciamo rosso o blu, è meglio“. Sono passate poche settimane e anche ora non si è sbottonato, neanche di fronte a messaggi d’amore come quelli del popolo juventino. La paura è tanta, così come la voglia di vincere lo scudetto. Nella testa di Conte ora c’è solo Napoli.
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