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Serie A

Conte e la paura di “tifare” Juve: la gabbia dei social e la pressione scudetto

Il Napoli è pronto a sfruttare lo scontro diretto tra Atalanta e Inter per prendersi un vantaggio. Conte non vuole distrazioni e in conferenza lo ha dimostrato

Conte Juve Napoli
Screen YouTube SSC Napoli

Stiamo godendo, lo diceva Conte dopo lo scudetto del 5 maggio con la Juventus. È sempre stato un passionale, un trascinatore nato: dal campo alla panchina la sua filosofia non è cambiata. Un unico obiettivo: vincere. Spesso ci è riuscito, qualche volta ha trovato degli intoppi e ora l’allenatore sta cercando di costruirsi una strada pulita e in discesa per la fase finale della lotta al titolo con Atalanta e Inter.

Conte risponde ai tifosi della Juve

I tifosi della Juventus mi preferiscono sulla loro panchina? Io non devo rispondere, sono giochi mediatici. Se dico qualcosa poi viene usata contro di noi” – ha detto Antonio Conte in conferenza stampa, alla vigilia della sfida contro il Venezia. Un match molto importante per il Napoli, che potrebbe sfruttare l’altro scontro diretto tra Atalanta e Inter per prendersi qualche punto di vantaggio.

Concentrato e pensieroso, a tratti anche intimorito dai pensieri della gente. Un po’ in controtendenza alla sua personalità. Ma il piano del mister è chiaro ed è “napolicentrico”. Mai come in questa stagione, anche la sua comunicazione è sempre andata nella direzione dei supporters azzurri. “Sono un professionista, tifo la squadra che alleno” – ha detto in passato. Parole giuste e che gli hanno permesso di lavorare quasi sempre in serenità e vincere.

Conte Napoli

Antonio Conte durante Napoli-Udinese/Lapresse

Dal lapsus “bianco e nero” alla paura dei social

Rispetto agli anni scors qualcosa però sembra cambiata, come se alcune volte Conte fosse sulla “difensiva”. Niente di sbagliato, fa parte anche questo della strategia. E il punto di forza dell’allenatore è stato sempre quello di diventare un’unica cosa con la squadra squadra e con la gente. Cosa fa allora la differenza? L’ingigantimento dei social, capaci di lavare le parole e trasformarle in una casa. Una metafora per spiegare il comportamento del mister. E il lapsus “Io sono bianco o nero” va proprio in questa direzione, con la correzione immediata dell’allenatore in “Diciamo rosso o blu, è meglio“. Sono passate poche settimane e anche ora non si è sbottonato, neanche di fronte a messaggi d’amore come quelli del popolo juventino. La paura è tanta, così come la voglia di vincere lo scudetto. Nella testa di Conte ora c’è solo Napoli.

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