Cresciuto nella Primavera della Juventus (2002-2004), aggregato spesso in prima squadra durante le amichevoli pre-campionato, Raffaele Palladino ha indossato la maglia della Vecchia Signora dal 2006 al 2008, collezionando 57 presenze e siglando 10 reti. La sfida in programma domenica alle 18:00 all’Artemio Franchi di Firenze tra la Fiorentina e i bianconeri sarà un confronto particolare per l’attuale allenatore della Viola.
Quella volta che fece arrabbiare Del Piero
Durante un match contro il Palermo, avvenne l’episodio più ricordato della sua esperienza in bianconero: un confronto acceso con il capitano Alessandro Del Piero dopo un’azione offensiva della squadra allora allenata da Claudio Ranieri.
Alessandro Del Piero, Juventus – Lapresse
Sul punteggio di 4-0 (la gara terminò 5-0) all’81° minuto, in un’azione di contropiede, Palladino scelse di servire Marchionni invece di passare il pallone a Del Piero, che poco dopo gli si avvicinò pronunciando il celebre “Palladino, stai zitto”. L’episodio venne amplificato dai media, ma entrambi chiarirono subito tutto nello spogliatoio. Anni dopo, Palladino raccontò che si trattò solo di una tensione di gioco e che lui e Del Piero sono rimasti grandi amici.
Palladino, la Juve ti porta fortuna!
Nell’estate del 2008, Palladino si trasferì al Genoa, restando in Liguria fino al 2011. Successivamente, la sua carriera proseguì con diverse esperienze tra le fila di Parma, Crotone, nuovamente Genoa, Spezia e Monza. Affrontò più volte la Juventus, una squadra che spesso gli portò fortuna, sia da calciatore che da allenatore.
Raffaele Palladino – LaPresse
Seduto sulla panchina del Monza, ottenne il primo storico successo dei brianzoli in Serie A proprio contro i bianconeri, nel suo esordio da allenatore tra i professionisti. Da giocatore, invece, lasciò il segno in più occasioni: nella stagione 2010-2011, realizzò il gol del 4-1 nella vittoria del Parma a Torino; nell’aprile del 2009, fu decisivo con il Genoa, segnando all’88° minuto la rete del definitivo 3-2, dopo la doppietta di Thiago Motta, attuale tecnico juventino. Superò l’amico Buffon, lo stadio esplose di gioia, ma lui scelse di non esultare, in segno di rispetto per la squadra che aveva lasciato solo pochi mesi prima.
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