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Serie A

“Tutto o niente”: Inter, da Bergamo si torna con ancora più fame e… certezze

La vittoria a domicilio dell’Atalanta ha confermato le ambizioni e il realismo dell’Inter: il Triplete è davvero possibile

Napoli-Inter, Inzaghi
Simone Inzaghi, Inter (LaPresse)

Se chiedeste a Simone Inzaghi di scegliere un singolo aggettivo per rappresentate la sua Inter probabilmente sceglierebbe “ingorda”. Perché sì, la doppia spallata a domicilio della Dea suona tanto come un messaggio per l’Italia e l’Europa. Lo spot perfetto di una formazione che, se non si fosse ancora capito, vuole “Tutto o niente”. Naturale quando il tuo allenatore, in conferenza, lo conferma mimando con le dita il simbolo del tre a favore di telecamere. Naturale quando – nonostante le tante partite (potenzialmente 17 da qui alla fine) – ci si ritrova in corsa per tutto. In Serie A a +3 dal Napoli e +6 dall’Atalanta. In Champions ai Quarti in attesa della doppia sfida contro il Bayern Monaco. In Coppa Italia sfregandosi le mani per il doppio derby formato tricolore.

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Inter, Barella e Carlo Augusto i dominatori di Bergamo

Ambizioni che lo 0-2 di Bergamo ha confermato come più che possibili. Innanzitutto grazie alla prestazione dei singoli. Su tutti: Nicolò Barella, polmone instancabile di questa Inter che ieri ha rizollato il manto erboso del Gewis Staium macinando appena 12 chilometri. Una presenza costante nella mediana nerazzurra: ha fatto giocare male la trequarti tutta talento dell’Atalanta ed è stato decisivo per lo 0-2 finale, sfornando un assist per Lautaro Martinez. Ma la centralità nel progetto Inter la si è vista a fine partita con quella spintarella a Carlos Augusto, ad invogliarlo a prendersi gli applausi del settore ospiti.

Carlos Augusto

Carlos Augusto (LaPresse)

Una spintarella amichevole a quello che fino a qualche tempo fa era considerato come una seconda linea ma che nel momento topico della stagione si sta rivelando fondamentale. A seconda delle necessità, Inzaghi lo impiega da braccetto o da esterno a tutta fascia ma il risultato non cambia. Carlos difende, corre, crossa e… segna: è già a quota tre in stagione. Sono invece quattro gli assist (l’ultimo contro il suo Monza) tra campionato e Champions. Numeri che scandiscono una stagione importante per il brasiliano che nel post-gara non si è certo nascosto: “Abbiamo fatto un gran lavoro di squadra. Proviamo a vincere tutto”. 

Sogno Treble: adesso 13 (forse 17) finali

E ha ragione perché questa Inter può davvero vincere tutto. Al di là della retorica e di qualche uscita simpatica, sopratutto in questa stagione Simone Inzaghi ha trasmesso ai suoi la consapevolezza di potersela giocare. Lo 0-2 di Bergamo è la conferma di una squadra cinica che, indirizzato il match a proprio favore, ha saputo tenere botta alla squadra che esprime – forse – il più bel gioco della Serie A. E sono partite come queste – ancor di più di una Finale Champions persa contro il City – ad avvalorare (e velocizzare) la consapevolezza del gruppo.

Napoli-Inter

Esultanza Inter (Lapresse)

Quel tre mimato da Inzaghi nel post-Feyenoord è tutt’altro che un’esagerazione. Questa Inter è da Treble. O almeno, lo meriterebbe. All’orizzonte nerazzurro si stagliano 13 partite, ma il sogno di Inzaghi e calciatori è di giocarne 17. La consapevolezza di essere in corsa per tutto c’è, così com’è evidente il realismo che basta appena un passo falso per perdere tutto. Intanto l’Inter si gode il presente: da Bergamo si torna con ancor più fame e… certezze

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