Nel pomeriggio in cui il Bologna ruggisce schiantando la Lazio per 5-0 davanti al proprio pubblico, è la stella di Riccardo Orsolini a brillare di una luce accecante. Tra gol, giocate risolutive e presenza offensiva da top nel ruolo (almeno per il panorama calcistico italiano), il 7 si è travestito nuovamente da “Orsonaldo”, alimentando una rincorsa Champions che per i rossoblù si fa sempre più concreta. All’orizzonte però, il cielo non si colora ancora di azzurro: Spalletti continua a preferirgli Politano, e la convocazione con la Nazionale slitta ancora.

Riccardo Orsolini (Photo by Massimo Paolone/LaPresse)
Orsolini, i numeri di un paradosso
21 presenze, un totale di 1299 minuti giocati (media di circa 62 per partita) conditi da 10 gol e 4 assist. Sono numeri che lo piazzano nel Gota del suo ruolo, specialmente in Serie A. Si tratta della terza doppia cifra consecutiva in campionato, ma raggiunta in tempi record: nella stagione 22/23 infatti ci era arrivato solo alla 33esima giornata, il 4 maggio; lo scorso anno invece, il decimo timbro era arrivato il primo aprile, alla 30esima di campionato.
Una consistenza impressionante, nel rendimento sotto porta e nella leadership in campo, dove diventa capo popolo e simbolo di una rimonta Champions partita da molto lontano. La partenza stentata, di pari passo con la squadra, lo aveva portato infatti a segnare soltanto 1 gol nelle prime 7 partite, poi una sfuriata da 4 centri consecutivi tra le ultime settimane di ottobre e le prime di novembre.
Adesso invece, la parola d’ordine è “costanza”, perché Orsolini non stecca più un appuntamento. È ventesimo per tiri totali in Serie A con 52 tentativi, ma è anche ventesimo per conclusioni nello specchio (20), con una percentuale realizzativa del 50%.
Nazionale: sarà per un’altra volta?
Appuntamento rimandato con i colori azzurri, ancora una volta. L’Italia manca dal 4 giugno 2024, data dell’ultima apparizione nell’amichevole contro la Turchia. Spalletti infatti ha rinunciato all’esterno sia nell’Europeo, sia nelle prime tre convocazioni per il girone di Nations League.
Si ripresenta quindi un tema che è da sempre centrale nella sua carriera: l’impatto con il club è inversamente proporzionale a quello con la Nazionale. Una scelta che farà sicuramente discutere, e che va in controtendenza con numeri e giocate di un talento che forse potrebbe essere utile, specialmente come jolly da pescare nel mazzo delle riserve.
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