Sliding doors che sembrano stagliarsi all’orizzonte in casa Juventus: la panchina di Thiago Motta infatti trema fortemente, con Igor Tudor che sarebbe in pole per sostituirlo. Ecco tutti i cambiamenti, nelle ambizioni e nell’interpretazione calcistica, con il croato in panchina.

Tudor, LaPresse
Thiago Motta-Tudor, un cambio repentino di direzione
L’ennesimo scossone che andrebbe a far tremare dalle fondamenta la Juventus. Secondo le ultime indiscrezioni, i risultati recenti di Thiago Motta avrebbero messo sul filo la sua posizione. Rimane ovviamente tutto sul piano ideale, almeno per il momento, ma il passaggio di testimone con Igor Tudor sarebbe il quinto cambiamento di guida tecnica dall’8 agosto 2020 (giorno dell’esonero di Sarri) ad oggi. Un segnale evidente di rottura prolungata con la solidità, strutturale e ideale, che aveva permesso ai bianconeri di dominare la Serie A negli anni 10 del ventunesimo secolo.
Da Thiago Motta a Tudor: come cambierebbe l’undici in caso di arrivo del croato
Le chiavi di lettura
Dopo aver indossato la maglia della Juventus per circa 8 stagioni tra il 1998 e il 2007, Igor Tudor potrebbe aprire anche una parentesi da allenatore della “vecchia signora”. Un ritorno a casa gradito per chi pensa che l’eredità degli ex bianconeri vada valorizzata, l’ennesima frenata (con sterzata repentina) se invece si analizzano i molti cambiamenti che porterebbe la scelta di togliere il timone di una nave, sicuramente poco stabile, dalle mani di Thiago Motta.
Il suo marchio di fabbrica, nonché cifra stilistica, è il 3-4-2-1, che dall’inizio della carriera in panchina lo ha portato a trovare ottimi risultati e grande continuità. E’ il modulo che gli ha permesso, quasi da alchimista di primordine, di defibrillare un Verona sull’orlo del baratro, portandolo quasi a pensare di sedersi sul tavolo europeo. Ma è al Marsiglia prima e alla Lazio poi che affina i meccanismi: dinamismo, pressione sul portatore di palla e aggressione alla profondità sono armi importanti, con gli inserimenti delle mezze ali e il supporto degli esterni a fare la differenza.
Nel suo Marsiglia in versione Champions League è infatti esplose con forza detonante Nuno Tavares, con una stagione da 6 gol in 31 presenze in Ligue 1: in quest’ottica, sarà fondamentale capire anche il futuro di Andrea Cambiaso, che in caso di permanenza sarebbe cruciale per dare argomenti ulteriori alla proposta offensiva partendo largo.
Tudor potrebbe revitalizzare Vlahovic?
In più, alla Juventus potrebbe usufruire di quel terminale offensivo che forse non ha mai avuto in carriera. Motivo principale per cui la media gol totale nelle sue 95 panchine in carriera è di 1,76 per partita, un dato sicuramente notevole ma non abbastanza per la mole di occasioni potenzialmente pericolose create. Vlahovic con Motta ha ormai l’encefalogramma piatto, ma inserito in un contesto diverso potrebbe ritrovare quella vena realizzativa al momento smarrita (o soltanto chiusa in un cassetto).
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