L‘Italia è in costruzione, ha un pensiero e nel primo tempo contro la Germania si sono viste le idee sviluppate anche nelle partite precedenti. Come ogni progetto in costruzione ogni pedina andrebbe messa al proprio posto per evitare qualsiasi imprevisto o crollo. Ed è quello che si è visto nei secondi 45 minuti contro i tedeschi. Gli azzurri hanno subito la rimonta per due errori di distrazione, due colpi di testa che potevano essere letti e arginati. E gli occhi sono caduti soprattutto su Bastoni.
Bastoni-Calafiori, rischio doppione
Piccola premessa: Spalletti sta facendo un ottimo lavoro e dal post Europeo ha le idee chiare, con il 3-5-1-1 ormai schieramento fisso e un modo di giocare propositivo e bello da vedere. L’Italia se la gioca con tutti, ha battuto Francia e Belgio e vuole continuare su questa strada. Ma il ct ha un rebus da risolvere in difesa. Bastoni e Calafiori garantiscono grande qualità nel palleggio, ma c’è il rischio che possano essere dei doppioni: l’ex Bologna spesso si è accentrato per dare una linea di passaggio in più, mentre il centrale dell’Inter ha condotto la manovra. Lo ha fatto bene, ma ha mostrato qualche limite nella lettura dei cross e in marcatura, sia sul gol di Kleindienst sia su quello di Goretzka. Il giocatore nerazzurro da braccetto ha dimostrato di essere tra i migliori al mondo, quasi nessuno ha le sue caratteristiche. E con Buongiorno in panchina qualche tifoso ha storto il naso.

(Photo by Spada/LaPresse)
Buongiorno unico marcatore
Per essere forti bisogna essere completi, è un mantra che ricercano tutti gli allenatori. E contro la Germania è sembrato mancare un tassello in difesa. Un marcatore capace di sventare il pericolo anche in maniera sporca. Tradotto: Buongiorno. Con il Napoli ha confermato il suo talento e nel duello con gli attaccanti è quello più attento. Difficilmente Spalletti potrebbe inserirlo insieme a Bastoni e Calafiori, sono tutti e tre mancini. E allora il ct sarà chiamato a scelte importante e in questo momento forse è meglio alternare come braccetto il talento dell’Inter e quello dell’Arsenal. “Tutti al loro posto“, lo aveva fatto percepire anche il mister. Fondamentale per non far crollare il castello. A volte basta un soffio, ma non se le carte sono di cemento.
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