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Ahi Italia, quanti infortuni nei momenti clou! A Dortmund servirà un’impresa

Retegui, Zaccagni, Dimarco, Cambiaso e adesso Calafiori: quanti infortuni per Luciano Spalletti. Ma non è la prima volta che capita

Italia
Luciano Spalletti (LaPresse)

Se la sfortuna potesse misurarsi in infortuni, probabilmente l’Italia sarebbe in vetta alla classifica. Retegui, Dimarco, Cambiaso e adesso Calafiori. Un poker di assenze di prim’ordine in un contesto generale dove, al di là dei soliti errori e delle solite distrazioni, anche il destino sta giocando un ruolo determinate. Sì, perché gli Azzurri avranno sicuramente dei limiti: vedi i due gol incassati nei secondi 45’ di San Siro che palesano un problema (divenuto ormai atavico) con i calci piazzati. Ma le assenze cui Luciano Spalletti ha dovuto – e presumibilmente dovrà – fare i conti non possono passare inosservate. 

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Nuovo stop Calafiori… la lista di indisponibili si allunga

Non per ultimo, il sempre più probabile nuovo stop di Riccardo Calafiori, uscito malconcio dalla sfida contro la Germania per una torsione innaturale del ginocchio sinistro. Lo stesso che lo perseguita ormai da una vita e che – in attesa degli esami strumenti di rito che accerteranno la precisa entità del danno – potrebbe costargli il ritorno in quel di Dortmund. Della serie… al peggio non c’è rimedio viste le assenza lì dietro di Federico Dimarco (alle prese con un problema al flessore della coscia destra) e all’acciaccato Andrea Cambiaso. Il tutto, sommando anche le assenze di Mattia Zaccagni e Mateo Retegui in avanti. 

Italia Calafiori

Riccardo Calafiori (LaPresse)

Ahi Italia, quanti infortuni! Domenica c’è il ritorno…

Quatto, forse cinque, assenze che come da tradizione piombano nello spogliatoio azzurro nel momento clou della competizione. Una piaga, cui non si farà mai l’abitudine, diventata ormai una costante nel panorama della Nazionale italiana. I precedenti dicono che alla vigilia degli Europei e dei Mondiali l’Italia – inspiegabilmente – ha visto aumentare vertiginosamente la quota infortunati. Giusto per citarne un paio del passato: la frattura alla gamba e l’assenza dal campo di 8 mesi di Ciro Ferrara alla vigilia del Mondiale del ’98 dopo il forfait a Euro ’96. Nel 2000, la rottura dell’anulare sinistro nell’ultima amichevole pre-Euro 2000 di Gianluigi Buffon. Di recente: la lesione del tende d’Achille in Italia-Belgio a Euro 2020 di Leonardo Spinazzola e ancora gli infortuni di Scalvini, Acerbi, Berardi e Zaniolo alla viglia dell’Europeo del 2024. 

Italia Tonali

Sandro Tonali (LaPresse)

Ma la lista di infortuni più o meno gravi alla viglia (o durante) delle massime competizione internazionali sarebbe ancora molto lunga. Domenica, a Dortmund, il ritorno contro la Germania in una sfida in cui bisognerà essere ancor più forti delle assenze. C’è da ribaltare l’1-2 di San Siro e una sconfitta, contro la Nazionale tedesca, che in casa mancava da ben 39 anni (l’ultima volta nel 1986 ad Avellino). La sfortuna continua, continuare a crederci è l’imperativo. 

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