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Milan, Conceicao resta? Tra futuro e una media punti peggiore di Fonseca

Conceicao Milan
Sergio Conceiçao (Lapresse)

Davanti all’ennesima biforcazione in una stagione fatta di bivi, il Milan è alle prese con una decisione importante: la permanenza o l’addio di Conceicao. Inevitabilmente legato a doppio filo con gli ultimi impegni in campionato e Coppa Italia, il futuro del portoghese però è condizionato da un rendimento finora abbastanza sbiadito.

Alex Jimenez, Milan

Alex Jimenez, Milan (Lapresse)

Conceicao: le medie punti sono peggiori di Fonseca

Un paradosso che sta ormai condizionando in negativo la stagione dei rossoneri. Il periodo di gestione Fonseca è stato indubbiamente negativo, eppure per media punti l’ex Roma aveva raccolto di più. Certo, la differenza è infinitesimale e nell’ordine dei centesimi (1,75 punti per partita contro 1,74), ma il bias percettivo, che ci aveva fatto credere in un miglioramento a livello sistemico, è ormai crollato. Anche nel rapporto dei gol fatti vince l’attuale tecnico del Lione (1,83 a partita contro 1,52), a testimonianza di una produzione offensiva che ha addirittura rallentato maggiormente. Simile invece il rendimento negli scontri diretti, dove Fonseca cade contro Napoli, Atalanta e Fiorentina, ma ottiene lo scalpo dell’Inter, mentre Conceicao affonda contro Bologna, Lazio e Juventus, ma vince la Supercoppa superando i cugini in finale e i bianconeri in semifinale.

Insomma, i numeri (accompagnati dal verdetto del campo) certificano come l’ex allenatore del Porto abbia ereditato i problemi della gestione precedente, senza però trovare le giuste chiavi di lettura nella gestione del gruppo, sempre più frammentato e umorale all’interno dei 90 minuti. Continuità nelle difficoltà certificata anche e soprattutto dall’enorme fatica nell’incidere del terminale offensivo: Gimenez ha effettuato 14 tiri totali in 7 partite, di cui 6 in porta (circa il 42%) e con 2 gol segnati e una conversione del 14%. Quasi allo stesso modo, Morata ha calciato 22 volte in Serie A in 16 apparizioni, con 10 tentativi verso i pali 5 gol segnati (conversione del 31% circa).

Il Milan del futuro se Conceicao dovesse rimanere

E’ prematuro? Forse sì, ma qualche bilancio si può azzardare. In particolare, le incognite in caso di clamorosa permanenza di Conceicao sono tante, a partire dal modulo. Il 4-2-3-1 classico per il portoghese si è scontrato di faccia con una squadra che non sembra concepita per reggere il peso tattico di un sistema di questo tipo. Inoltre, c’è da risolvere la questione Theo Hernandez, in vistosa flessione e costantemente bersagliato da critiche. Al centro della difesa c’è molto traffico, ma Gabbia, Tomori, Thiaw Pavlovic a rotazione hanno dimostrato di avere dei limiti, specialmente con tanto campo alle spalle da coprire. Bocciatura che sembra ormai scontata anche per Joao Felix, che nonostante una partenza a razzo (delizioso pallonetto all’esordio con la Roma) non ha avuto l’impatto che ci si aspettava.

Tra le conferme invece, Reijnders (vero motore della squadra), Fofana per la sostanza e le geometrie, ma anche Pulisic, Leao e Gimenez, un tridente con potenziale offensivo infinito ma con troppi blackout specialmente nella continuità. Si potrebbe quindi passare ad un più sostenibile 4-3-3, con il coltellino svizzero Musah a dare equilibrio e con qualche innesto capace di garantire più alternative e profondità anche alla panchina.

Luca Ottaviano

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