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Serie C

Psicodramma Padova: da +12 a +1 sul Vicenza, ma la B è ancora possibile

La sfida a distanza con i Lanerossi si fa ancora più delicata, ma il destino è ancora nelle mani di Andreoletti e calciatori

Andreoletti Padova
Matteo Andreoletti (Screen Calcio Padova)

Come può una squadra passare da +12 a +1 nel giro di qualche settimana? È la domanda che a Padova in tanti si stanno ponendo ma a cui nessuno riesce a dare una risposta. L’aria di psicodramma sportivo, sulla scorta delle delusioni degli ultimi anni, è quanto mai palpabile e avere il Vicenza alle calcagna non certo aiuta i ragazzi di Matteo Andreoletti. Da qualche tempo il tecnico ex Benevento e Pro Sesto è finito sotto l’occhio della critica anche per una gestione dello spogliatoio che, almeno nelle ultime giornate, ha confermato la presenza di qualche falla.

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Ma andiamo con ordine. Avessimo dato un rapido sguardo alla classifica del Girone A qualche settimana fa l’idea sarebbe stata più o meno la seguente: il Padova è già con un piede in Serie B. Ed era così: il distacco dal Vicenza era tale da conferire una certa sicurezza agli uomini di Andreoletti che nel girone d’andata non avevano mai perso. 16 vittorie e tre pareggi in una prima metà di stagione chiusa con 51 punti, a +8 dai Lanerossi.

Nel girone di ritorno qualcosa è però cambiato. Che il Padova fosse leggermente in declino lo si era intravisto a cavallo tra la 19esima e la 25esima giornata quando il Vicenza ha inanellato sei risultati utili consecutivi (5 vittorie e un pareggio) a fronte dei “soli” 14 punti dei biancoscudati di Andreoletti. Ma le vere criticità si sono palesata da inizio febbraio, dalla sconfitta per 1-0 sul campo della Virtus Verona. Da lì è cominciata la parabola discendente del Padova (che nell’ultimo mese ha incassato tre sconfitte e due vittorie) a fronte di una parabola ascendete del Vicenza in scia positiva a sette giornate nonostante il pari in extremis subito proprio nello scontro diretto contro la capolista.

Problemi di spogliatoio ma il destino è ancora nelle mani di Bortolussi e compagni

Ma al di là dei risultati, è evidente che qualcosa nello spogliatoio non stia funzionando. Lo testimoniano le parole amare del tecnico dopo il ko subito in casa del Novara nell’ultimo turno. “Nel calcio di rigore le gerarchie sono chiare: se qualcuno non le rispetta, ne paga le conseguenze”. Il riferimento è al penalty sbagliato da Liguori che, secondo le disposizioni dell’allenatore, non era il rigorista designato. “Bortolussi è il primo, Varas è il secondo, non so cosa sia successo”, ha commentato, stizzito, Andreoletti.

Problemi di gestione e un pizzico di inesperienza che comunque non fanno mutare le cose: il destino è ancora nelle mani del Padova. Con cinque vittorie i biancoscudati sarebbero certi di essere promossi in Serie B. Indipendentemente dai risultati del Vicenza. Atalanta U23, Triestina e Lumezzane in casa, Lecco e Clodiense in trasferta: cinque finali per non far rimpiangere una cavalcata trionfale e per scrollarsi definitivamente da dosso l’ombra degli uomini di Stefano Vecchi.

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