Seguici su

Ciao, cosa stai cercando?

Nazionali

Tim Kleindienst: la storia dell’asso nella manica di Nagelsmann, flagello dell’Italia

Tim Klendienst e l’arte del saper aspettare il proprio momento: è stato lui il mattatore dell’Italia in Nations League

Kleindienst Germania
Kleindienst Italia-Germania Nations League LaPresse

Nella grande classica tra Italia Germania spicca un protagonista tanto inatteso quanto devastante per l’apporto fornito: si tratta di Tim Kleindienst, attaccante tedesco tra i marcatori sia all’andata che al ritorno. Un asso nella manica che diventa ago della bilancia, spostando gli equilibri dalla parte del “Meinschaft”.

Kleindienst Germania

Kleindienst Italia-Germania Nations League LaPresse

Una storia che parte da lontano

Mossi i primi passi da calciatore a Juterbog, paese di nascita situato nello stato federato del Brandeburgo, si trasferisce nell’Energie Cottbus, club di terza divisione tedesca. Dai bassifondi però, comincia una lenta ma progressiva risalita: prima il Friburgo, poi l’Heidenheim, di cui diventa un’autentica bandiera con 172 presenze condite da 83 gol e 23 assist. Nel mezzo, una continua spola tra il sud-ovest della Germania e il Gent, dove però colleziona soltanto 23 apparizioni 3 centri. L’esplosione arriva quindi abbastanza tardi, con la Bundesliga conquistava dopo una gavetta estenuante (all’età di 23 anni), e ritrovata solo sei stagioni dopo (nel 2023). Con il Borussia Monchengladbach però, arriva la consacrazione: il classe 1995 ha già riscritto i propri record realizzativi con 15 timbri e ha fornito 7 assist in questa stagione, trovando anche la prima convocazione in Nazionale e l’esordio assoluto l’11 ottobre 2024 contro la Bosnia.

Tim Kleindienst, un saggio dal titolo: “carpe diem”

In ogni prova attoriale degna di nota, arriva il cosiddetto “momento Oscar”: una sequenza, uno sguardo, che bucano lo schermo e danno all’interpretazione incredibile profondità. Ebbene, il “momento Oscar” per Kleindienst è arrivato nella gara d’andata dei quarti di Nations League contro l’Italia. Una sliding door, che inevitabilmente dona ulteriore forza alla sua candidatura come ago della bilancia nel doppio confronto. Dopo una prima frazione bloccata infatti, Nagelsmann opta per una variazione sul tema, che vada in controtendenza con la natura della propria nazionale. E allora vada per il palleggio, ma in area di rigore serve peso, presenza fisica, senso della posizione: detto, fatto, perché al primo spiovente l’attaccante del Borussia Monchengladbach depista la contraerea azzurra e incorna il pareggio.

Una rete spartiacque, perché inverte l’inerzia di un match che da lì in poi viaggerà sui binari dei tedeschi. Insomma, un insospettabile underdog esce dalla panchina e stravolge il senso di Italia-Germania. Senza strafare, ma comunque prendendosi lo scettro di “game changer”: segnerà anche al ritorno, un gol (quello del 3-0) comunque fondamentale nell’economia del doppio confronto. In totale, metterà insieme 135 minuti, con 5 tiri totali cui 3 in porta e una percentuale realizzativa inevitabilmente alta (conversione del 66,6% delle conclusioni indirizzate nello specchio). Un saggio su come cogliere l’attimo, avrà studiato all’ Accademia Welton della famosa pellicola con Robin Williams protagonista.

Luca Ottaviano

Continua a leggere le notizie di OA Calcio e segui la nostra pagina Facebook

Scritto da

E tu cosa ne pensi?

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *