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Serie C

Primi a +2 dal Cerignola: Avellino, cinque finali per la Serie B

Con il successo contro il Potenza l’Avellino di Raffaele Biancolino si porta al comando del Girone C di Serie C a +2 dall’Audace Cerignola

Avellino
L'esultanza di Lescano (Sandro Montefusco)

Quattro anni e 153 giorni dopo l’Avellino è tornato in vetta alla classifica del Girone C di Serie C. Sembra passata un’eternità da quel 22 ottobre 2020, da quel 1-2 rifilato al domicilio del Foggia che regalò alla truppa biancoverde la testa del campionato. Quasi cinque anni dopo la storia si ripete, in una fase delicata – e decisiva – della corsa verso la Serie B con l’Audace Cerignola. Un testa a testa che da settimane si è preso i riflettori del campionato di terza serie e che, dopo le esclusioni di Taranto e Turris, ha visto uno scatto decisivo da parte dei biancoverdi di Raffaele Biancolino.

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Avellino, che risalita con Biancolino!

Ma andiamo con ordine: la stagione sin qui maturata dalle parti del Partenio-Lombardi ha del clamoroso. Dopo un avvio disastroso con tre punti nelle prime cinque partite sotto la gestione Michele Pazienza, la scelta della società di affidare la squadra a una bandiera del club come il Pitone ha dato i suoi frutti. Da quando l’ex tecnico della Primavera (lo scorso anno autore di una cavalcata trionfale culminata con la promozione in Primavera 2) l’Avellino è la migliore squadra del raggruppamento C per media punti. Un cammino, quello di Biancolino, immacolato nonostante qualche piccola sbavatura. Su tutte: il 2-2 in rimonta in casa del Benevento, il pareggio di Giugliano alla prima del 2025 e la sconfitta contro un modesto Foggia lo scorso 8 febbraio.

Avellino

La coreografia della Curva Sud contro il Potenza (OaCalcio)

Sbavature minime, per un percorso che parla di 17 vittorie, 6 pareggi e appena una sconfitta (in realtà due contento lo 0-1 contro il Taranto). Tradotto: 60 punti e primato in classifica a cinque giornate dalla fine. Un traguardo che – arrivati a questo punto della stagione – nell’era della presidenza Angelo Antonio D’Agostino non era praticamente mai stato alla portata dei biancoverdi. Ma che nell’ultimo turno contro il Potenza è diventato realtà. Contro i lucani, i lupi hanno saputo soffrire (anche grazie a un pizzico di fortuna per un rigore non concesso ai lucani), colpendo con un jolly nel sette di Raffaele Russo. Una parabola che Alastra non ha visto neppure partire e che ha mandato in estasi gli oltre 10mila del Partenio.

L’emozione del Partenio e le cinque finali

Dopo il triplice fischio, l’urlo di liberazione: la festa sotto la Curva Sud e la standing ovation per un Angelo Antonio D’Agostino visibilmente commosso. In conferenza, Biancolino è stato chiaro: “Non abbiamo ancora fatto niente, pensiamo già alla prossima”. Ovvero la Benevento che domenica (ore 19:30) farà visita ai lupi in un derby che si preannuncia infuocato in ottica classifica. Primato a parte, la matematica dice che all’Avellino bastano 13 punti per essere matematicamente promosso. Indipendentemente dai risultati del Cerignola. Cinque giornate al gong: la corsa alla B è entrata nella fase più calda.

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