La sosta per le Nazionali è ufficialmente archiviata, portando con se degli strascichi a livello di infortuni importanti. Ad avere la peggio sono quei top club che nel finale di stagione hanno ancora molto da giocarsi, soprattutto in ottica Champions League. Scopriamo insieme gli stop più pesanti.

Alphonso Davies LaPresse
Infortuni, la sosta nazionali è ancora fatale
Bayern, che batosta
I bavaresi escono con le ossa rotte dalla pausa di marzo. La squadra di Kompany imbocca il rettilineo finale verso i quarti di Champions League dovendo rinunciare ad Alphonso Davies (rottura parziale del legamento crociato) e a Dayot Upamecano (operato per un problema al ginocchio e fuori almeno fino al 30 aprile). E l’emergenza potrebbe anche allargarsi alla porta, visto che Manuel Neuer è alle prese con una ricaduta dell’infortunio al polpaccio rimediato nell’andata degli ottavi contro il Bayer Leverkusen.
Barcellona, dalla Spagna notizie non esaltanti
Dal ritiro della “roja”, oltre alle solite stupende giocate di Yamal e Pedri, i blaugrana ricevono anche segnali non proprio confortanti. Al 41′ dell’andata dei quarti di Nations League contro l’Olanda, a fermarsi è stato Pau Cubarsi per uno stiramento del legamento tibio-fibulare anteriore della caviglia destra. Uno stop che si somma all’assenza di Inigo Martinez, che a causa di una irritazione al menisco dovrà saltare il match di domani contro l’Osasuna. Due forfait che accendono la luce rossa dell’emergenza per Flick, che contro l’Osasuna potrebbe dover rinunciare anche ad Araujo, di rientro solo in queste ore dagli impegni con l’Uruguay. E’ ai box anche Marc Casado, talentuosissimo regista che ha rimediato un infortunio ai legamenti e ne avrà probabilmente per 2 mesi.
Anche l’Arsenal registra un K.O. pesante
Mikel Arteta sarà stato sottoposto sicuramente alla fastidiosissima scelta: “vuoi prima la cattiva notizia o quella buona?”. Il suo Arsenal infatti, potrà contare di nuovo su Bukayo Saka, out dal 22 dicembre ma di rientro forse dall’1 aprile. La tegola invece, riguarda la noia fisica per Riccardo Calafiori: gli esami dopo il match contro la Germania hanno evidenziato una lesione al legamento collaterale tra il primo e il secondo grado, con tempi di recupero tra le due e le tre settimane.
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