Una tela che avvolge il mondo. Continua la stagione super di Julian Alvarez, che tra club e Nazionale regala perle di rara bellezza ed è straordinariamente decisivo. Da Guardiola a Simeone, passando per Scaloni: nessuno ha saputo fare a meno del suo talento. E la scorsa notte il Brasile ha avuto un primo assaggio del suo cocktail letale.
Simeone si gode Julian Alvarez
I numeri parlano chiaro: 23 gol in 44 partite tra Liga, Copa del Rey e Champions League. Julian Alvarez sta vivendo una stagione da protagonista assoluto. In Europa (6 su 6), la sua incisività è impressionante, ma se riuscirà a mantenere la stessa costanza anche in campionato, potrebbe diventare ancor più determinante per le ambizioni dell’Atlético.
E Simeone se lo gode. Tra i due c’è un feeling particolarmente speciale: oltre a condividere la stessa nazionalità, il Cholo è riuscito ad inserire nel bagaglio tecnico del fantasista una visione di calcio fondata su grinta, dedizione e fame di vittorie.
Julian Alvarez, Atletico Madrid (Lapresse)
Julian, un jolly d’attacco
Nel frattempo, tra una giocata decisiva e l’altra con il club, “la arana” ha iniziato a tessere la sua tela anche con la nazionale, e la “Selecao” ci è finita dentro. Che il suo impatto con la “Seleccion” fosse stato uno spartiacque tra successo e fallimento, lo si era capito già in Qatar, quando “la picada de la arana” diventò uno spauracchio per le difese di quella rassegna mondiale. Eppure, con il tempo il classe 2000 ha anche imparato a scegliere i momenti per diventare decisivo.
Il colpo rifilato a freddo ad un Brasile che rimarrà tramortito nei restanti minuti, è il classico morso di Julian: silenzioso ma letale, sfila davanti a Murillo dettando il suggerimento in verticale, un pizzico di fortuna nel rimpallo e tocco di punta a superare Bento. Una masterclass nell’attacco alla profondità, ma anche nel saper portare gli eventi dalla sua parte: lo avrà imparato sicuramente nella sua nuova parentesi di carriera, da quel Simeone che di questo argomento potrebbe essere professore universitario. Insomma, se l’Argentina è già sicura della presenza ai Mondiali 2026, una buona parte del merito è da attribuire alle giocate di questo autentico fenomeno.
Julian Alvarez, Atletico Madrid (Lapresse)
All’Atletico lo esaltano tutti, anche capitan Gimenez, che ha espresso parole di elogio per l’attaccante campione del Mondo con l’Argentina nel 2022: “Julián è impressionante. Non è solo questione di gol, ma di come gioca, di come lavora per la squadra. È un esempio per tutti noi”.
Simeone, invece, non ha utilizzato troppi giri di parole e ha mandato un messaggio alla società e allo stesso Alvarez. A proposito di mercato, giú le mani: “Ha tutto per diventare una figura duratura all’Atlético. Con lui possiamo sognare in grande”.
Archiviato lo scivolone in Champions?
Era arrivato in estate con grandi aspettative legate anche al prezzo oneroso del suo cartellino. Ha faticato inizialmente ad entrare nei meccanismi del Cholo e alla fine non solo ci è riuscito, ma è andato anche oltre le aspettative. Con Griezmann ha creato un asse offensivo fatto di talento, spunti, imprevedibilità. Qualcosa che sta permettendo all’ “Atleti” di cambiare pelle, di completare un processo di transizione da squadra tutta garra e petto in fuori, a gruppo con contenuti tecnici di altissima fattura.
Certo, rimane nella stagione il grande neo di quello sfortunato scivolone contro il Real Madrid, che a conti fatti condanna l’Atletico all’uscita di scena agli ottavi di finale di Champions. Eppure, c’è la consapevolezza che Alvarez possa veramente diventare quel tassello capace di fungere da anello di congiunzione tra passato, presente e futuro.
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