Da settimane a casa Milan non si fa altro che discutere del prossimo direttore sportivo. Inevitabile quando all’orizzonte estivo si staglia una rivoluzione tutt’altro che gentile dopo una stagione altamente deludente. L’operato di dirigenza, staff, allenatore e squadra è sotto esame da mesi e la sensazione – ormai confermata dalle mosse della società – è che qualcosa sicuramente cambierà. Di sicuro sotto il profilo dirigenziale-manageriale dove la figura del ds resta in cima alla to-do-list di Giorgio Furlani.
Sotto questo aspetto, il club rossonero sembra già avere le idee chiare. Nell’ultimo mese e mezzo sono stati sondati diversi profili ma nelle ultime ore ci sarebbe stata un’accelerata per Fabio Paratici, ex uomo mercato di Juventus e Tottenham, attualmente svincolato. Lo stesso Ceo del Milan ha avviato da qualche tempo i colloqui con il dirigente cresciuto nell’area scout della Sampdoria sotto l’ala di Giuseppe Marotta. Strategie, scelte e soprattutto investimenti: si è già abbozzato qualche discorso sui temi essenziali che coinvolgeranno la società da giungo in poi. Il tutto – specie sotto il profilo economico – senza dimenticare che molto dipenderà dal piazzamento della squadra a fine stagione.
A secco da cinque giornate: Gimenez-Milan, un altro fuoco di paglia?
Paratici e investimenti: il binomio (quasi) perfetto
È indubbio che il margine di manovra che Paratici potrebbe avere da diesse del Milan dipenderà – quasi – esclusivamente dalla zona Champions. Un dettaglio non da poco per un dirigente abituato ad investire cifre importati nei club per cui lavora. L’idea di portare Cristiano Ronaldo alla Juve? Sua. L’input per l’investimento da 85,5 milioni per Matthijs de Ligt dall’Ajax? Suo. L’affare da 50 milioni con la Fiorentina per Federico Chiesa? Suo.

Paratici-Nedved-Cristiano Ronaldo (LaPresse)
Ma la lista di calciatori (ed investimenti) importati ai tempi della Juventus non finisce certo qui. L’affare Paulo Dybala (40 milioni al Palermo) porta la sua firma, così come il ritorno in bianconero di Leonardo Bonucci nel 2018. Detto di CR7 e de Ligt, nella Top5 degli acquisti più costosi da dirigente della Juve figurano i 90 milioni bonificati al Napoli per Gonzalo Higuain, l’affare Arthur col Barça (che vide coinvolto nello scambio anche Pjianic) e i 46 milioni girati al Bayern Monaco per Douglas Costa. Folta anche la lista di parametri zero. Su tutti: Pirlo, Pogba, Llorente, Coman, Khedira, Dani Alves, Emre Can. E ancora: Ramsey, Rabiot, oltre a Lucio, Rubinho e Neto.
Gli acquisti più costosi da dirigente della Juventus
- Cristiano Ronaldo – 117 milioni dal Real Madrid
- Gonzalo Higuain – 90 milioni dal Napoli
- Matthijs de Light – 85,5 milioni dall’Ajax
- Arthur – 72 milioni dal Barcellona
- Douglas Costa – 46 milioni dal Bayern Monaco
- João Cancelo – 40 milioni dal Valencia
- Federico Bernardeschi – 40 milioni dalla Fiorentina
- Paulo Dybala – 40 milioni dal Palermo
- Danilo – 37 milioni dal Manchester City
- Leonardo Bonucci – 35 milioni dal Milan
- Dejan Kulusevki – 35 milioni dall’Atalanta

Richarlison (LaPresse)
E le cifre certo non diminuiscono nelle due stagioni e mezza da dirigente del Tottenham. L’acquisto più costoso? I 58 milioni versati nelle casse dell’Everton per Richarlison che in due stagioni con gli Spurs ha messo a referto appena 18 reti in 80 presenze in tutte le competizioni. Sostanziosi anche i 52 milioni per Cristian Romero dell’Atalanta, così come i 46 per James Maddison del Leicester.
Gli acquisti più costosi da dirigente del Tottenham
- Richarlison – 58 milioni dall’Everton
- Cristian Romero 52 milioni dall’Atalanta
- James Maddison – 46 milioni dal Leicester
- Pedro Porro – 40 milioni dallo Sporting Lisbona
- Micky van de Ven – 40 milioni dal Wolfsburg
- Dejan Kulusevski – 30 milioni dalla Juve
- Yves Bissouma – 29 milioni dal Brighton

Fabio Paratici (LaPresse)
Il possibile arrivo al Milan e la rivoluzione estiva
Insomma, i profili e soprattuto le cifre degli anni passati alla Juve e ali Spurs elevano Fabio Paratici a uno dei direttori sportivi più influenti del panorama calcistico attuale. L’identikit – specie dopo una stagione del genere – è di quelli giusti per una ripartenza solida e duratura nel tempo. Chiaro che l’eventuale arrivo dell’ex uomo mercato dei bianconeri porterà non solo un pizzico di esperienza in più sotto il profilo dirigenziale, ma spingerà la società a rivedere qualcosa sotto il profilo manageriale. Su tutti: i profili di Zlatan Ibrahimovic, che da qualche settimana dribbla microfoni e telecamere e Geoffrey Moncada che potrebbe tornare al ruolo di capo scout. Le idee sembrano essere chiare. Così com’è chiara la bontà del profilo che il Milan sta sondando da settimane. È Fabio Paratici l’uomo giusto per la rinascita? I numeri dicono di sì ma per l’ufficialità bisognerà ancora attendere almeno 20 giorni.
Continua a leggere le notizie di OA Calcio e segui la nostra pagina Facebook
