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Gimenez e l’inferno di El Alto in Bolivia: Uruguay con le bombole d’ossigeno, il motivo – VIDEO

Lo stadio Municipal di El Alto continua a far discutere: le proteste dei ct, le bombole d’ossigeno e la tragedia del 2019

Gimenez, Uruguay, El Alto, Bolivia

Lo Stadio Municipal di El Alto è l’incubo delle squadre sudamericane, tranne della Bolivia che è ormai abituata a vivere in queste condizioni estreme. Giocare a 4150 metri di altezza sul livello del mare è quasi proibitivo. Ci immaginiamo neve o ghiacciai, ma il paesaggio è desertico per la maggiore esposizione ai raggi solari. La bassa pressione atmosferica e la rarefazione dell’ossigeno induriscono i muscoli e offuscano la vista. E soprattutto la sensazione peggiore è la mancanza d’aria ai polmoni. Ed è quello che è successo all’Uruguay e a Gimenez nel match valido per la Qualificazione al Mondiale.

L’inferno di El Alto in Bolivia

Lo Stadio Municipal di El Alto è uno dei segreti della nazionale di Oscar Villegas, che la maggior parte dei proprio successi li ha ottenuti spesso davanti ai propri tifosi. Un vero e proprio inferno per tutte le squadre del sudamerica, con i paesaggi inceneriti dal sole e un paesaggio desolante. Talmente tanto che anche Fox News dopo una sconfitta della Colombia in questo speciale stadio ha titolato: “Un’altra vittima delle alture”. Più che l’altitudine di un posto si intende la forza della montagna nell’annientare l’essere umano, nel prendersi a poco a poco l’ossigeno vista una pressione totalmente diversa. Una situazione talmente complicata che alcuni ct prima di questa trasferta preferiscono selezionare i giocatori più adatti a queste condizioni, mettendo anche in secondo piano il calcio.

Uruguay, Gimenez con l’ossigeno e El Alto

Nelle ultime ore a fare il giro dei social sono le immagini di Gimenez: il difensore dell’Uruguay contro la Bolivia ha chiesto la mascherina dell’ossigeno. Non è uscito dal campo, ma ha avuto bisogno dell’inalatore per continuare a giocare. Una scena che vale più di mille dichiarazioni o lamentele da parte di altri ct. E nella storia sono state tante. La partita è terminata 0-0, ma l’importante era uscire tutti indenni. Ma nessuno vorrebbe mai giocare in questo stadio. Basta andare a ripescare le dichiarazioni del ct argentino del Venezuela, Fernando Batista: “La verità è che è disumano giocare qui. Non voglio accampare scuse ma è disumano. Io stesso sono dovuto tornare per due volte nello spogliatoio a inalare dell’ossigeno perché stavo affogando. Alcuni dei miei giocatori sono usciti dal campo con la nausea”. 

L’infarto a un arbitro a El Alto

Nel maggio del 2019, l’arbitro Victor Hugo Hurtado è tragicamente scomparso a causa di un infarto mentre dirigeva una partita tra Always Ready e Oriente Petrolero allo stadio di El Alto. Nonostante il dramma, le autorità boliviane si sono affrettate a escludere qualsiasi legame con l’altitudine. L’autopsia ha confermato che non vi erano segni di edema polmonare, una condizione comune nelle malattie legate all’altura, che sarebbe stata la prima ad emergere in caso di problemi cardiaci. A dichiararlo è stato Erick Koziner, medico dell’Always Ready e primo a soccorrere l’arbitro. Una brutta tragedia che ha gettato ulteriori polemiche sulla sicurezza dello stadio della Bolivia.

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