“Tutta l’Italia, tutta l’Italia, tutta l’Italia…“: è entrata talmente in testa, che l’ad del Milan Furlani l’ha presa come un consiglio. Sarà felice Gabry Ponte, che ora spera di far ballare tutti anche all’Eurovision. Cosa manca invece ai rossoneri per tornare a dominare con il sorriso? La consapevolezza della sua forza. Conoscere la storia della squadra in cui si gioca o si lavora è il primo segreto per non perdere la rotta e in molti che vestono la maglia rossonera non conoscono tutti i valori. L’amministratore delegato ha preso appunti e sta trovando la soluzione per la prossima stagione.
Milan, l’idea di Furlani
Nello spogliatoio del Milan si parlano troppe lingue, ma ne basterebbe una soltanto: quella del Diavolo. Dopo l’addio di Maldini è mancata una figura che potesse trasmettere il DNA rossonero. Non è una banalità e la Juventus è un altro esempio. Avere una guida che sappia far rispettare il brand nel mondo e che prima di tutto lo faccia capire al proprio spogliatoio è fondamentale, soprattutto quando in rosa non ci sono giocatori di grande responsabilità o di grande carattere. E il mirino di Furlani è puntato sull’italianità. Dalla dirigenza, fino alla panchina e ai calciatori, la strategia sembra chiara.

Milan (LaPresse)
Paratici e la panchina: il pensiero azzurro
“Cardinale devi vendere”, ormai a San Siro i tifosi del Milan hanno solo questa missione: convincere la proprietà a farsi da parte e dare il club in mano a chi lo può rendere grande. Ora tocca a RedBird rispondere con i fatti. Al momento Ibrahimovic sembra più defilato e Furlani pare abbia preso in mano la “patata bollente”. Per una grande squadra serve lavorare dalle fondamenta, quindi dalla società.

Fabio Paratici (LaPresse)
Il favorito è Fabio Paratici, pronto a rimettersi al lavoro dopo l’inibizione subita per il caso plusvalenze. Il dirigente conosce la Serie A e alla Juventus si è messo in mostra con dei grandi colpi, come Pogba. Sa annusare il talento e quando ha una spalla che si occupa del resto (come Marotta in bianconero), fa il suo lavoro in modo eccellente. Dopo Pasqua potrebbe arrivare l’ufficialità, meglio accorciare i tempi per mettersi subito al lavoro. Dalla scrivania alla panchina, anche per il ruolo di allenatore l’ad starebbe pensando a un italiano e i due nomi sul taccuino potrebbero essere Mancini e Gasperini.
Milan, mercato mirato
Fare già ora i nomi per il calciomercato rossonero è prematuro. Ma il pensiero della società è quello di fare degli acquisti mirati e che vadano in linea con la filosofia del ds e dell’allenatore. Niente spese folli per calciatori “rebus” e che hanno ancora tanto da dimostrare, ma scelte oculate su giocatori di carattere e personalità. Via chi ha la pancia piena e dentro nuovi ragazzi pronti a far riaccendere il fuoco a San Siro. E sulla lista della dirigenza ci sono anche molti azzurri. Comuzzo piace per il presente e futuro, ma è seguito anche da altri club. Mentre Lucca è già nei pensieri rossoneri da gennaio. Un Milan più italiano, ma non solo italiano. Il giusto mix per ridare valore allo scudetto che si porta sulla maglia. In molti l’hanno dimenticato e i tifosi non hanno più pazienza.
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