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Ronaldo, una bomba di mercato che sa di… pesce d’aprile: perché è improbabile l’arrivo all’Inter

Cristiano Ronaldo
Cristiano Ronaldo (LaPresse)

A scuotere gli ultimi giorni del mese di marzo, è stata la clamorosa indiscrezione su un arrivo all’Inter di Cristiano Ronaldo. In scadenza con l’Al-Nassr, in estate il portoghese sarà davanti al bivio tra rinnovo e addio. Eppure, l’approdo in nerazzurro sembra tutto fuorché probabile.

Cristiano Ronaldo all’Inter: ecco perché è improbabile

L’ostacolo Marotta e i parametri economici

Da Nazario a CR7: un altro Ronaldo nella Milano nerazzurra? Domanda a cui si può rispondere abbastanza facilmente. Al di là del fascino indiscutibile di vedere il portoghese nuovamente in Italia, c’è poco altro che ci porta verso il “sì” a questa operazione che avrebbe del clamoroso. Cristiano è infatti fuori in primis dai parametri di età imposti da Oaktree, con le sue 40 primavere. In più, il suo acquisto implicherebbe un esborso economico fuori scala, che per una società con debiti complessivi che a giugno 2024 ammontavano a 734 milioni, significherebbe spingersi oltre la fantascienza. Altro scoglio? Il “veto” che potrebbe potenzialmente imporre Beppe Marotta: l’Ad era scettico anche nell’estate 2018, quando da dirigente della Juventus aveva esposto le criticità derivanti dall’arrivo a Torino del portoghese.

Paratici Milan

Paratici-Nedved-Cristiano Ronaldo alla Juventus (LaPresse)

Dal nuovo stadio al ringiovanimento della squadra: gli obiettivi di Oaktree

La volontà di creare una nuova casa per il tifo nerazzurro, poi la proposta per l’acquisto di San Siro. I nuovi proprietari dell’Inter hanno in cima alla lista delle cose da fare la questione stadio. E’ una novità delle ultime settimane il tentativo, in sinergia con il Milan, per comprare il Meazza e sganciarsi quindi dalla proprietà comunale. L’incubo dell’iter burocratico però incombe nuovamente, dilatando i tempi tecnici e costringendo a spostare sempre più avanti la data per ottenere uno stadio di proprietà.

Altro tema impellente dalle parti di Appiano, è quello del ringiovanimento della rosa: l’Under 23 è un progetto ancora in fase embrionale, ma si può cominciare attuando un ricambio generazionale nella rosa attuale. L’età media nella stagione 24/25 è di 29,1, la più alta dell’intera Serie A con 1 anno di differenza dalla Lazio penultima e addirittura con 5,4 anni di distacco dal Parma (squadra più giovane del campionato). In difesa c’è tanto da fare: Sommer ha 35 anni, mentre Acerbi ne ha 36, De Vrij è a quota 32 e Darmian è un 34enne. Inzaghi dovrà quindi sopprimere parte della sua natura, che si serve molto dell’usato sicuro, per abbracciare nuovi talenti comunque affidabili e di prospettiva. C’è lavoro anche in attacco, dove Correa è vicino alla soglia dei 31 anni, Taremi viaggia verso i 33 e Arnautovic spegnerà a breve 36 candeline.

Yann Sommer

Yann Sommer Inter (LaPresse)

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