Se il 31 gennaio scorso avessimo chiesto a qualsiasi tifoso del Lecce se percepisse il pericolo della zona retrocessioni, anche il più prudente ci avrebbe risposto con entusiasmo e slancio verso il futuro. A distanza di due mesi però, il contesto si è totalmente capovolto e i giallorossi sono a 25 punti, tremendamente vicini al diciottesimo posto occupato dall’Empoli a 23. Il segno che qualcosa (anche più di qualcosa) si è inceppato, mandando in panne un motore che sembrava viaggiare a velocità di crociera.

Marco Giampaolo, Lecce (Lapresse)
Il Lecce non sa più vincere
E’ questo il “titolone” che ci regala l’ultimo mese calcistico dei salentini. Se fossimo ad Amburgo, durante le grandi notte di Bundesliga, ci sarebbe un countdown a scorrere e a segnare inesorabilmente il tempo che passa. Al Via del Mare si segnerebbe 57 giorni consecutivi, quelli trascorsi dall’ultima vittoria in Serie A. Da quel blitz a Parma per 1-3 però, sono arrivati 2 pareggi con Bologna e Monza e 5 sconfitte consecutive, con Udinese, Fiorentina, Milan, Genoa e Roma. Un bottino molto magro, di 2 punti sui 21 disponibili, che ha fatto sprofondare i ragazzi di Giampaolo nelle sabbie mobili della zona retrocessione. Preoccupante anche il differenziale tra gol fatti (4) e reti subìte (8), a testimonianza di una sterilità offensiva quasi senza precedenti in stagione, ma anche di una tenuta difensiva a volte lacunosa.
Con il Venezia per scacciare i fantasmi
Dalla calma piatta alla tempesta, dai “sogni d’oro” agli incubi, tutto in una manciata di settimane. A Lecce stanno facendo il pieno di emozioni, in un’annata che però può assumere le conformazioni di una maledizione. Il 31 gennaio, i salentini avevano raccolto 23 punti, quota incoraggiante soprattutto in chiave salvezza tranquilla. Oggi invece, lo scontro diretto con il Venezia di domenica 6 aprile diventa uno snodo fondamentale. Certo, anche le altre non hanno dimostrato di tenere un ritmo irresistibile, eppure i lagunari sono distanti solo 5 lunghezze e con un colpaccio al Via del Mare si avvicinerebbero sensibilmente.
Serve quindi aggrapparsi a Nikola Krstovic, vertice offensivo nonché unico realizzatore che in zona gol non si fa prendere dal panico. Nonostante una precisione nel centrare il bersaglio non proprio esaltante, con 91 conclusioni totali di cui 37 nello specchio (40% di precisione al tiro), è l’unico che a Lecce conosce il significato di “doppia cifra”. Inoltre, dei 10 gol segnati in Serie A, 3 arrivano nelle ultime tre partite (doppietta al Milan e graffio anche a Genova). Insomma, il classe 2000 dovrà prendersi incarichi e responsabilità del capo popolo, per scortare i suoi in acque più calme.
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