Con Luciano Spalletti, Matteo Politano si è rivelato uno degli uomini chiave per la vittoria del terzo scudetto del Napoli. E ora, anche con Antonio Conte sulla panchina partenopea, l’esterno d’attacco si sta rivelando determinante. Nulla di sorprendente verrebbe da dire, considerando che stiamo parlando di un calciatore da oltre 300 presenze in Serie A e oltre 50 presenze in Europa. Invece un pizzico di sorpresa è giusto mostrarla. Sì, perché tra Politano e Conte non è sempre stato tutto rose e fiori.
Quando le strade tra i due si sono incrociate, infatti, nella breve avventura dell’esterno all’Inter, le cose non sono andate nel migliore dei modi. Il classe 1993 romano veniva da una stagione super con i nerazzurri, con quarantotto presenze condite da cinque reti. Con l’arrivo nella stagione 2019/2020 di Conte, però, tutto cambiò. Il passaggio al 3-5-2 non permetteva al calciatore di esaltare le proprie caratteristiche e in poco tempo ecco arrivare gli infortuni e la panchina. A gennaio giunse così inevitabile la cessione, con Politano che si trasferisce al Napoli dell’allora Gattuso per ritrovare minuti e titolarità.
Da scarto a uomo chiave, il rapporto a due facce tra Politano e Conte
Con l’arrivo di Conte sulla panchina del Napoli, sembrava così essere arrivata la fine dell’avventura dell’esterno all’ombra del Vesuvio. I due, però, hanno saputo fare dell’unione di intenti il punto di forza della loro relazione 2.0 e così Politano è diventato in pochissimo tempo un uomo chiave per l’allenatore salentino. E in una intervista a Il Roma è stato lo stesso calciatore a spiegare i motivi del rapporto difficile con il tecnico ai tempi dell’Inter: “All’epoca ero più giovane. Lui aveva puntato sul 3-5-2 e io non ero pronto. Mi provava come punta. Ero chiuso, non amavo il ruolo e dopo sei mesi me ne andai. Ero abituato al 4-3-3 e non facevo tantissima fase difensiva”.

Napoli’s Matteo Politano celebrates after scoring goal 1-0 during the Serie A soccer match between Napoli and Monza at the Diego Armando Maradona Stadium in Naples, southern italy – Sunday , September 29 , 2024. Sport – Soccer .
(Photo by Alessandro Garofalo/LaPresse)
Un mea culpa che dimostra tutta la maturità del calciatore che col tempo è riuscito a fare sua la cultura del lavoro che lo ha portato ad accogliere senza musi lunghi il massiccio lavoro difensivo che chiede Conte ai suoi esterni. E così al Napoli, che si giochi col 3-5-2 o col 4-3-3 le cose non cambiano. Politano è il titolare della fascia destra e su questo non si transige. In 29 presenze in campionato fino a questo momento, l’ex Inter ha messo in tasca 3 gol e 3 assist riuscendo a riconquistare anche il posto in Nazionale.
È stato lo stesso Conte, in una conferenza stampa, a riconoscere il salto di maturità dell’esterno romano dichiarando di aver ritrovato un calciatore molto più cresciuto sia dal punto di vista tattico che di sacrificio. E Matteo è allora diventato un perfetto “equilibratore” di gioco, una spina nel fianco per tutte le difese e un fastidio pungolatore per gli attaccanti in fase difensiva. E così, pieno della propria consapevolezza tecnica, Politano è riuscito a trasformare lo scetticismo dell’allenatore salentino in una fiducia totale che potrebbero portarlo fino al secondo scudetto in 3 anni con il Napoli.
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