Sampdoria, per rinascere si punta al ritorno di Evani e Mancini
Mancini-Sampdoria, atto secondo, “28 anni dopo”. Sembra il titolo di un film in uscita tra qualche settimane nelle sale, ma stavolta lo scenario post apocalittico vuole essere evitato. Una questione di cuore per l’ex attaccante, che accettando un ruolo di direttore dell’area tecnica ritroverà in blucerchiato un suo ex compagno. Il sodalizio con Alberico Evani si ricompone, con i ruoli che si ribaltano rispetto all’esperienza che in Nazionale ci ha portati sul tetto d’Europa.
Il classe 1963 infatti eredita da Semplici la panchina del club che lo ha visto come protagonista da giocatore per 4 stagioni. Una strana sensazione di “dejà vu” per i tifosi blucerchiati, che sulle ali dell’entusiasmo per il ritorno di due esponenti di una dinastia vincente, vogliono evitare l’incubo della retrocessione in Serie C. Nello staff, anche Attilio Lombardo come vice allenatore e Andrea Mancini (figlio di Roberto) come dirigente. Esonerato anche Pietro Accardi.
Se dovessero raccogliere anche soltanto il 10% di quanto hanno ottenuto con il ciclo sulla panchina dell’Italia, il duo Evani-Mancini compierebbe un altro autentico miracolo. L’originario di Massa ha infatti recitato la parte del Robin, della spalla, durante la parentesi con la Nazionale tra il 2018 e il 2023. Un totale di 58 partite, costellate di successi e coronata da un picco storico, quell’Europeo 2020 arrivato dopo 53 anni di digiuno. Nel mezzo, anche un record di imbattibilità che ha riscritto gli annali del calcio, con un totale di 37 partite senza sconfitta nell’arco temporale tra il 2018 e il 6 ottobre 2021.
Da giocatori, hanno condiviso il terreno di gioco per più di 100 partite, condividendo anche il successo in Coppa Italia nel 1994 in finale contro l’Ancona (con sigillo proprio di Evani). Tornando al presente, i due condivideranno invece un’esperienza forse ancora più complicata dei successi in nazionale o da giocatori: revitalizzare una Samp sull’orlo del baratro e con l’encefalogramma piatto.

Esultanza Sampdoria (Lapresse)
La situazione di classifica della Sampdoria
C’è bisogno di una sterzata netta, di un cambio di passo sostanziale per evitare un dramma sportivo dal peso incalcolabile. Per una realtà come quella della Sampdoria, la retrocessione in Serie C simboleggerebbe un fallimento dalle proporzioni storiche. E per esorcizzarlo, ci si affida alla “premiata ditta”, a due icone dell’epoca più scintillante nella storia del club. Evani da tecnico, Mancini da direttore tecnico (o d’orchestra, fate voi), per provare a risalire dalle sabbie mobili del terzultimo posto.
Con la sconfitta nel derby ligure contro lo Spezia, la Samp è scivolata rovinosamente in diciottesima posizione, con 32 punti. E’ lotta aperta con la Reggiana, che precede per differenza reti, con il Brescia a +2 e con Cittadella e Sudtirol a tre lunghezze di distanza. E con 6 jolly ancora da giocarsi, al tavolo della salvezza c’è tensione in una vera e propria partita a scacchi per evitare la discesa nel purgatorio della C.
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