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Juve, Tudor cancella Motta a Roma: Thiago dimenticato, ecco come

Tudor ha preso in mano la squadra e ha spezzato il filo con il passato. In Roma-Juve lo ha confermato: da Kalulu a Gonzalez fino a una richiesta particolare

Tudor Motta Juve

“La Juve non mi ha dato tempo”, ha detto Thiago Motta. Forse è vero. Ma Tudor l’orologio lo ha ingoiato, si è preso lo spogliatoio in poco più di una settimana e ha dato la propria identità alla squadra. Ora ha il compito più difficile, dare continuità a una rosa che ha dimostrato di non essere matura. Durante la stagione i bianconeri sono inciampati diverse volte, ma per raggiungere l’obiettivo Champions League ora non possono steccare. Ci saranno tanti scontri diretti tra le squadre in corsa e la Vecchia Signora deve sfruttarli, già dalla prossima settimana, quando all’Allianz Stadium arriverà il Lecce.

Roma-Juve, “È stata la mano di Tudor”

Ecco, la trama non è proprio come quella del film di Sorrentino, ma la Juve a Roma è stata il riflesso del proprio allenatore. E soprattutto nei primi 20 minuti ha messo in campo il Tudorial spiegato in settimana. I giallorossi non sono riusciti a passare neanche la propria metà campo e i motivi sono molti: pressing alto dei bianconeri, palleggio veloce e in verticale e riaggressione. Anche Ranieri si è inchinato: “Non è che ci hanno sorpreso, sono stati bravi, per me arriveranno in Champions”. Parola di Sir Claudio, un uomo onesto e che non si tira mai indietro. Ma a dare speranza ai tifosi della Vecchia Signora è la risposta data dai giocatori.

Juve, Motta dimenticato

Cambiare filosofia in pochi giorni non è semplice, ma la Juve contro la Roma ha dimostrato di essere su una buona strada. Tudor sin dal suo arrivo ha deciso di spezzare il filo con il passato, ha cestinato la difesa a quattro di Thiago Motta e il lungo palleggio. Ha preferito non nascondersi. Spesso quando un allenatore subentra, non cancella nell’immediato il lavoro di chi lo ha preceduto. Lui lo ha fatto. Difesa a tre obbligata, con Kelly che ha fatto il salto di qualità rispetto alle precedenti prestazioni. Certo, sarebbe stato complicato fare peggio. L’inglese ha contribuito molto nella fase di palleggio ed è cresciuto anche in marcatura, anche se ancora ha dei limiti nel corpo a corpo. Ma le novità, confermate contro i giallorossi, sono tante.

Juventus Motta

Thiago Motta (LaPresse)

La Juve 2.0: come Tudor ha cancellato Motta

Uno dei jolly di Tudor è Kalulu che all’Olimpico ha dominato la fascia più di McKennie e lo ha fatto da braccetto di difesa. Una caratteristica del calcio moderno, con i terzi di difesa che accompagnano molto la squadra. Il francese è stato poi decisivo anche in fase difensiva con degli interventi miracolosi. A centrocampo ha voluto dare continuità a quanto visto contro il Genoa, ma con una piccola differenza: Nico Gonzalez avanzato e Weah esterno. E proprio l’argentino è stato tra i più vivi e pericolosi del match.

Yildiz Tudor

Igor Tudor (LaPresse)

La sua rapidità va incontro proprio alla richiesta di Tudor: “Andare in verticale”. Un mantra del suo calcio e Vlahovic sicuramente ringrazia. Il serbo ha ricevuto molti più palloni diretti, alcuni li ha ripuliti bene, altri gli sono sfuggiti, ma è molto di più bel vivo del gioco. L’unica pecca? La poca concretezza. E ora l’allenatore croato dovrà lavorarci. Ha dimostrato di poter dominare il tempo. Le lancette ora corrono e il Lecce si avvicina e allo Stadium per la Juve è ammesso solo un risultato. La “pareggite” non è più contemplata e il treno della Champions corre.

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