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Roma, casting panchina: dentro la short list di Ranieri e Ghisolfi

Continua il casting in casa Roma per il prossimo allenatore: Ranieri e Ghisolfi hanno presentato una short list di papabili

Ranieri Roma
Ranieri Roma (Lapresse)

Prossimo allenatore Roma: Ranieri, dentro la short list di Ranieri e Ghisolfi 

Sulla scrivania dei Friedkin la lista per il prossimo allenatore della Roma è diventata sempre più breve. Da giorni si parla di una short list: tre, massimo quattro, nomi che Claudio Ranieri e Florent Ghisolfi avrebbero presentato in vista della prossima stagione. Un elenco bramato da tanti in cui non ci sarà Gian Piero Gasperini. Lo ha confermato lo stesso “Sir Claudio” alla vigilia dell’ultima sfida di campionato. Ma l’identikit dei profili è ormai abbastanza noto. 

Gasperini Verona Atalanta

Gian Piero Gasperini (Lapresse)

Juric, dai due mesi a Roma alla retrocessione da record con il Southampton: l’annus horribilis del croato

Ranieri dice no a Gasperini: chi sono gli altri nomi

Scartata l’ipotesi Gasp, un profilo che piace è sicuramente quello di Massimiliano Allegri che con il suo calcio pragmatico e le sue capacità gestionali, porterebbe anche propensione ai trofei e alla vittoria. L’unico neo nella sua candidatura? Probabilmente le richieste economiche: l’ultimo contratto alla Juventus gli garantiva 7 milioni netti più bonus, cifra che cozza con lo storico recente dei tecnici giallorossi. De Rossi infatti percepirà 3,3 milioni fino al 2027, Ranieri ha un accordo da 1 milione fino al termine della stagione, mentre Juric aveva firmato per 2,2 milioni prima di rescindere il contratto. Difesa a quattro a tre, la parola d’ordine è sempre la stessa: compattezza. L’abilità nella gestione dei gruppi però è il suo marchio di fabbrica, riuscendo a tirare fuori il meglio da ogni contesto. In giallorosso però ritroverebbe Paulo Dybala, con cui non si è lasciato nel migliore dei modi nel 2022, quando l’argentino è stato lasciato andare dalla Juventus a parametro zero proprio su indicazione di Allegri.

Max Allegri, ex allenatore della Juventus

Max Allegri, ex allenatore della Juventus (Lapresse)

Mancini, Pioli e il sogno… Carlo Ancelotti 

Altro nome forte era quello di Mancini, ma anche in questo caso sono le richieste economiche ad essere un ostacolo consistente. Sulla stessa lunghezza d’onda la suggestione Pioli, visto che l’attuale guida dell’Al Nassr percepirà 12 milioni più bonus fino al 2026. Meno concrete invece le idee De Zerbi Italiano, entrambi impegnati in progetti ambiziosi e ancora in fase embrionale, nonostante dei risultati immediatamente soddisfacenti.

Ancora più defilato Ancelotti, con il Brasile pronto a provare un altro affondo qualora i rapporti con il Real Madrid dovessero incrinarsi. L’ex giocatore giallorosso è un vecchio pallino della piazza, che da anni sogna un suo ritorno in vesti nuove, alla guida di un gruppo con ambizioni da Champions League. I potenziali limiti? La Roma non ha attualmente la disponibilità economica per garantire un undici di primissimo livello, mentre il classe 1959 ha dimostrato di recente che i gruppi in fase di transizione, o da accompagnare verso palcoscenici di rilievo non entrano particolarmente nelle sue corde.

Carlo Ancelotti Real Madrid

Carlo Ancelotti (Lapresse)

Sembra quasi superfluo sottolineare invece le enormi capacità nella gestione e nel saper mettere tutti nelle condizioni di brillare. Negli ultimi anni invece, è entrata in campo anche la dinamica dell’organizzazione difensiva, svolgendo un ruolo quasi prioritario. Paredes rifletterebbe al meglio questa duplice natura, dettando i tempi e fungendo da tergicristallo in mediana. Ai suoi lati, Koné come mezz’ala di muscoli, dinamismo e strappi offensivi, poi servirebbe un altro profilo che alzi la caratura tecnica e le alternative nel palleggio. In attacco il leader sarebbe Dybala, con Dovbyk come riferimento e il talento di Baldanzi e Soulé da far esplodere definitivamente. Insomma, ci stiamo spingendo forse in zone più affini alla fantascienza, ma sognare per i giallorossi non costa nulla

Allenatore Roma: chi potrebbe raccogliere l’eredità di Ranieri?

Occhio quindi agli outsider, a quei nomi spesi senza troppa forza e trasporto dall’opinione pubblica. Fabregas è stato il più chiacchierato nella settimana di Roma-Como, con lo stesso Ranieri che lo aveva ricoperto di elogi. Lo spagnolo è l’ultimo prodotto di una scuola spagnola fondata sulla ricerca del dominio e della proposta offensiva. Spingendosi in previsioni, nella sua versione dei giallorossi, Dybala sarebbe il suo Nico Paz, libero di galleggiare e incidere tra le linee col suo infinito talento. Più complicata, con il capitale umano ora a disposizione, la strada verso il doppio play: probabilmente si opterebbe verso un centrocampo a tre, con Paredes ad avere le chiavi in mano, con meno profondità offensiva di Da Cunha ma più efficacia nella doppia fase.

A Koné andrebbe invece il ruolo di incursore; mancherebbe invece il tassello del fluidificante offensivo, che a rotazione è ricoperto quest’anno da Perrone o Caqueret. Baldanzi potrebbe trasformarsi in un interno con quel tipo di caratteristiche. L’incognita più grande sarebbe invece nel ruolo di prima punta: Fabregas predilige il movimento, l’associazione coi compagni, mentre Dovbyk garantirebbe più presenza in area ma meno comunicazione sul piano della rifinitura. Complicato però immaginare un suo addio dai lombardi, specialmente a questo punto del progetto.

Fabregas

Cesc Fabregas (LaPresse)

Nome a sorpresa, piace Patrick Vieira 

La vera novità è rappresentata invece da Patrick Vieira che da quando è approdato sulla panchina del Genoa ha traghettato il Grifo verso un porto sicuro dopo le difficoltà d’inizio stagione. Un profilo quasi inaspettato che – sotto il profilo economico – andrebbe a nozze con la politica della Roma. Nel suo contratto è infatti inserita una clausola da 500mila euro per rescindere a fine stagione. Un cavillo che potrebbe spalancare così le porte del club giallorosso. Un nome – nonostante il passato glorioso da calciatore – che non sembra però entusiasmare la piazza. 

Patrick Vieira

Patrick Vieira (LaPresse)

Certo, il profilo non è dei più esperti ma sulla panchina del Genoa l’ex Milan, Juve e Inter ha dimostrato di avere una buona dose di cinismo sotto il profilo delle scelte e dei risultati. C’è poi il nodo modulo: negli ultimi due anni ha sempre giocato 4-2-3-1. Un assetto – ma più in generale, uno schieramento difensivo – che la Roma ha fatto solo a inizio stagione sotto la guida di Daniele De Rossi. Ivan Juric e Claudio Ranieri hanno invece sempre optato per la difesa a tre, spesso con due trequartisti alle spalle della punta. Cambi e aggiustamenti che potrebbero avere come incipit la prossima sessione di mercato. Tra nomi e identikit si rischia davvero d’impazzire ma la sensazione è che la scelta potrebbe arrivare a stretto giro: magari subito dopo Pasqua. 

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