Niente triplete in Europa per l’Italia. La prima finale continentale della stagione calcistica 2022/2023 si è chiusa con un buco nell’acqua per la nostra Serie A, con la Roma che, al termine di una sfida agonica alla Puskas Arena di Budapest, è uscita sconfitta dall’ultimo atto di Europa League con il Siviglia, il ‘boss finale’ della competizione con il suo settimo successo.
GIALLOROSSI, I RIMPIANTI CI SONO
La squadra più titolata della seconda competizione continentale contro un allenatore che non ha mai perso una finale europea. Due forze equivalenti che si scontrano, ed il risultato non può essere una sfida bloccata. Con la Roma che può mangiarsi un po’ le mani per quel paio di occasioni avute con Belotti e Ibanez, per essere arrivata all’appuntamento più importante della stagione con alcuni degli uomini cardine con poche energie (vedi Dybala e Pellegrini). Ed essere costretti a tirare la serie di rigori decisiva con un centrocampista difensivo e due del terzetto arretrato.
Una sconfitta che fa male alla Roma, che dunque non sarà ai nastri di partenza della prossima Champions League. Una crescita che avrebbe certificato il lavoro di José Mourinho in questo biennio nella capitale, riportando i giallorossi nella massima competizione europea dopo anni di buio. Arriva invece una medaglia d’argento sotto il cielo ungherese. Una medaglia regalata dall’allenatore lusitano al primo che incontra e che potrebbe essere l’ultimo ricordo della sua gestione.
ALTRE DUE CHANCE
L’Italia ha altre due possibilità per potersi mettere alle spalle questa prima delusione. altri sei giorni prima della seconda finale continentale, quella di Conference League tra Fiorentina e West Ham; sulla carta, la partita più ‘abbordabile’ del lotto, poiché gli Hammers non vengono da una stagione felice. E tre giorni dopo, all’Ataturk di Istanbul, sarà momento della Champions League. Con l’Inter che parte nettamente sfavorita con il Manchester City. Ma si sa, in una partita secca, può succedere di tutto…
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