Partiamo dalla nota sin qui “più dolce” di un 2023 costellato di delusioni e finali perse per l’Italia e il calcio italiano: partiamo dalla Finalina della UEFA Nations League vinta da pochissimi istanti. Roberto Mancini e i suoi sono partiti qualche giorno fa per l’Olanda: obiettivo raggiungere la Finale della competizione continentale. Ma la spedizione, sin da subito, è apparsa fallimentare: una Nazionale spenta e poco cinica, in grado di commettere tanti errori specialmente in fase d’impostazione e disimpegno (un esempio il “regalo” di Bonucci per gli spagnoli in occasione del primo gol), non è riuscita a domare una Spagna tutt’altro che irresistibile.
Dopo due anni, le Furie Rosse, hanno nuovamente fatto fuori l’Italia nella stessa competizione e nella medesima fase. Gli Azzurri sono dunque rimasti a Enschede e, all’interno del De Grolsch Veste quest’oggi, dopo una scoppiettante partita, sono riusciti a imporsi per 2-3 sull’Olanda padrona di casa. Un match pirotecnico e pieno di emozioni con un finale al cardiopalma. Una magra, magrissima consolazione quella ottenuta da Donnarumma e compagni, che sono comunque andati via dal torneo con una medaglia di bronzo.
ITALIA: MEDAGLI DI BRONZO NELLA NATIONS LEAGUE. MA IN EUROPA QUANTE DELUSIONI
E questa breve parentesi della Nazionale italiana rispecchia, probabilmente, l’intero calcio italiano. Ottimo potenziale, l’opportunità di mettere su un organico non fatto di stelle o campioni, ma comunque di ottimi giocatori che, però, nel momento decisivo, non riescono a incidere. Come se a mancare fosse una certa maturità nonostante magari i curricula dicano altro. A mancare è il cinismo, l’azzardo e a volte l’incoscienza, che spesso fanno la differenza (vedasi l’ultimo grande successo, Euro 2020, con una formazione rivoluzionata sin da subito e nomi nuovi che non si erano mai visti prima magari).
In Nazionale così come nei club. Tre finali europee raggiunte, un traguardo strabiliante e insperato a inizio stagione, ma tre risultati deludenti e non sul piano delle prestazioni. La Roma per larga parte, a Budapest, ha dominato contro il Siviglia. Ma all’ultimo e senza rigoristi, i giallorossi si sono pian piano inabissati, sino ai calci di rigore. Lo stesso è successo alla Fiorentina: Praga poteva diventare un bel ricordo ma così non è stato. Bowen, al 90esimo, ha mandato in paradiso un West Ham brutto da vedere e decisamente inferiore alla Viola, salvo alcune individualità (su tutte l’ex Milan Paquetà o Rice)
E il 10 giugno, in quella che sarà “La Nuova Istanbul”, ma per l’Inter, i nerazzurri hanno domato per larghi tratti la squadra probabilmente più forte sul pianeta, il Manchester City. Ma anche in questo caso le occasioni non sfruttate (si pensi a quella di Lautaro che se avesse giocato il pallone a rimorchio avrebbe potuto cambiare la storia del match) e le grandi parate di Ederson, oltre al gol di Rodri, hanno fatto perdere la terza finale a un’italiana in Europa. Da possibile Triplete tricolore a pugno di mosche.
LA SPERANZA CHIAMATA EUROPEO UNDER 21
Poi, il giorno successivo e dunque l’11 giugno, l’ennesimo ultimo atto perso ma dalla Nazionale Under 20 del ct Carmine Nunziata. Nuovamente un percorso straordinario, con giocatori promettenti (su tutti Casadei piuttosto che Pafundi), ma una Finale spenta, preparata bene dall’Uruguay. Adesso non resta che attendere l’Europeo Under 21. La competizione che si giocherà tra Romania e Georgia, potrebbe regalare l’accesso al torneo di calcio maschile ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Ecco adesso non resta che fare il tifo per i ragazzi di Paolo Nicolato: chissà che non possano addolcire un’annata tutt’altro che ricca di trofei.
Foto: LaPresse
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