Il sabato di ieri ha visto scendere in campo tutte le pretendenti principali al titolo nella quarta giornata della Serie A 2023-2024: alle 15.00, la Juventus ha ospitato la Lazio all’Allianz Stadium, mentre tre ore più tardi è andato in scena l’ennesimo atto del derby della Madonnina tra Inter e Milan. Ha chiuso il programma giornaliero il Napoli, che alle 20.45 ha fatto visita al campo del Genoa.
Senza giri di parole, l’Inter è la squadra che ha dimostrato qualcosa in più ieri: la strabordante vittoria sui cugini rossoneri per 5-1 è stata frutto di una miglior organizzazione di gioco, un’ottima condizione fisica e un tasso qualitativo maggiore, almeno per il momento, rispetto al Milan. Con l’inserimento di Marcus Thuram nella coppia offensiva, Simone Inzaghi ha trovato un attaccante in grado di giocare spalle alla porta come il predecessore del francese, Edin Dzeko, il quale aveva perso brillantezza a causa dell’età che avanza, in una posizione utilissima nel gioco di contropiede ideato dal tecnico ex Lazio. Al contrario, la squadra di Stefano Pioli è sembrata in totale balia dell’avversario, se non per una mezz’oretta a cavallo tra le due frazioni di gioco, periodo in cui la ferocia dell’Inter è diminuita per rifiatare la squadra.
Chi ha convinto è anche la Juventus, vincitrice sulla Lazio per 3-1: i bianconeri hanno annichilito un avversario tosto sulla carta che veniva dalla vittoria esterna al Maradona con il Napoli. Massimiliano Allegri può contare sulla migliore versione di Dusan Vlahovic, autore di una splendida doppietta nel pomeriggio di ieri: se il serbo dovesse continuare su questo rendimento, i bianconeri potrebbero avere quella dote di reti in più che nella passata stagione è mancata.
Per quanto riguarda il Napoli, le sensazioni non sono così positive: gli azzurri hanno strappato un pari dal Luigi Ferraris, riuscendo a rimontare il 2-0 maturato nei primi 60′ con le reti di Raspadori e Politano, entrambi entrati dalla panchina. I campioni d’Italia in carica non sembrano aver trovato quegli automatismi che hanno contraddistinto la scorsa stagione: per Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia non è facile incidere se la manovra non è fluida e diretta, come nella passata gestione di Luciano Spalletti, e la difesa, complice l’addio di Kim, ha confermato la sua fragilità, come visto già due settimane fa con la Lazio.
Foto: Lapresse
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