Inter 28 punti. Juventus 26. Dopo 11 turni la classifica della Serie A 2023-2024 ci regala una situazione quanto mai intrigante in vetta. Una corsa Scudetto che vede in lizza due squadre che, sicuramente non si amano ma che, come ben sappiamo, hanno fatto la storia recente del calcio italiano. Vivremo un discorso a due fino al termine del campionato? Non avendo a disposizione la proverbiale sfera di cristallo non possiamo fare previsioni a lungo termine (contando che al rientro in campo dopo la sosta dedicata alle nazionali vedremo proprio Juventus-Inter), ma possiamo già valutare diversi aspetti importanti.
Due grandi rivali, due modi diversi di stare in campo
Le prime due squadre della graduatoria, per quanto visto sino ad ora, stanno interpretando i 90 minuti in campo in maniere decisamente differenti. La formazione allenata da mister Simone Inzaghi predilige una aggressione alta e un attacco immediato alla porta avversaria. L’undici bianconero, invece, si sta sempre più esaltando nella difesa bassa per favorire poi le ripartenze. Unico comune denominatore? I punti conquistati. Anzi no, ne aggiungiamo un altro molto importante: gli italiani in campo.
Qualcosa è cambiato in vetta alla Serie A?
Dopo tanti anni nei quali i giocatori nostrani erano sempre più finiti ai margini dei top club (ad onor del vero tra Milan e Napoli, per citare le altre due squadre in zona Champions League, gli elementi di casa nostra non sono propriamente numerosi) Inter e Juventus stanno segnando una decisa inversione di rotta. Si può parlare di “vento che cambia”? Per confermarlo avremo bisogno di un campione ben più ampio, da qui fino al termine dell’annata ma, come detto, gli spunti non stanno affatto mancando.
La situazione in casa Inter
Iniziamo dalla attuale capolista e, nello specifico, dalla linea difensiva. Alessandro Bastoni ha già totalizzato 8 presenze per un totale di 663 minuti, quindi Francesco Acerbi viaggia a quota 8 partite disputate con 720 minuti. Discorso simile anche per Matteo Darmian (10 match, 735 minuti), quindi sull’out di sinistra è imprescindibile Federico Dimarco con 10 apparizioni e 686 minuti. Passando al centrocampo, una colonna nerazzurra è assolutamente Nicolò Barella con 11 match e 805 minuti, quindi sta provando a ritagliarsi il suo spazio Davide Frattesi (10 presenze e 262 minuti), mentre in attacco la rosa interista non vede italiani a propria disposizione.
I numeri della formazione bianconera
Passiamo alla Juventus. I bianconeri, dopo anni con una ampia quota di stranieri in campo, hanno riscoperto una maggiore “italianità”. In porta, per esempio, Mattia Perin ha già disputato 2 incontri (180 minuti), mentre in difesa agli ordini di mister Massimiliano Allegri abbiamo visto Federico Gatti con 9 presenze e 726 minuti, Andrea Cambiaso (jolly a tutto campo) con 10 presenze e 431 minuti, quindi un ritrovato Daniele Rugani con 5 presenze e 345 minuti. A centrocampo, al netto della squalifica di Nicolò Fagioli (aveva già 6 apparizioni e 339 minuti) hanno trovato spazio Manuel Locatelli (11 match e 974 minuti) e Fabio Miretti (in gol a Firenze) 10 partite e 393 minuti. In attacco, ovviamente, il duo composto da Federico Chiesa (10 match e 694 minuti) e Moise Kean (8 incontri e 375 minuti).
Un cambio di rotta anche in ottica Nazionale?
Come si può vedere, dunque, la sfida tra Inter e Juventus (con un attesissimo scontro diretto in arrivo all’Allianz Stadium di Torino domenica 26 novembre alle ore 20.45) ha anche tanto tricolore al proprio interno. Un aspetto di grande importanza, specialmente in ottica Nazionale. Il commissario tecnico Luciano Spalletti ha disperato bisogno che nei top club di casa nostra possa prendere una maglia da titolare il maggior numero di giocatori italiani. Inter e Juventus, a quanto pare, stanno andando proprio in quella direzione. Si chiama “Derby d’Italia”, dopotutto, il match tra nerazzurri e bianconeri…
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