Vittoria schiacciante, voglia di fare e soprattutto un +3 di fondamentale importanza. Così l’Italia del ct Luciano Spalletti, nella serata di ieri, si è ripresa il pubblico di Roma. Gli azzurri, grazie a un netto 5-2, si sono imposti sulla Macedonia del Nord. Il match, valido per le qualificazioni agli Europei del prossimo anno che si disputeranno in estate e in Germania, ha riportato la nostra Nazionale a quota 13 punti e soprattutto al secondo posto, che vorrebbe dire qualificazione diretta. Ma resta ancora una gara da giocare e la si dovrà disputare contro un’ostrica Ucraina.
Il prossimo 20 novembre gli Azzurri avranno due risultati a disposizione su tre: basterebbe anche solo un pareggio, in virtù del primo scontro vinto contro l’Ucraina, per terminare il girone al secondo posto. Vedremo come si comporteranno gli Azzurri: in ogni caso ieri sera sono arrivate risposte importanti dal campo. Chiesa ha nuovamente giganteggiato: la sua assenza dalla Nazionale in questo periodo si è sentita e ieri ha dato prova della propria forza e della propria bravura, realizzando una doppietta da incorniciare. Un gol più bello dell’altro, tanta corsa e sostanza in campo.
Promosso anche Darmian, sudore e sacrificio in difesa, con il gol importantissimo in grado di sbloccare il match. Non va dimenticata la prova di Dimarco, così come quella del falso nove Raspadori, che con la sua posizione mai fissa, e la sua capacità di svariate su tutto il fronte d’attacco, fa dell’imprevedibilità la sua arma migliore. In ombra, invece, Jorginho: ennesimo rigore sbagliato in azzurro e partita sotto tono; in ogni caso Spalletti a fine match, ha rinnovato la propria fiducia nei suoi confronti definendolo un rigorista speciale.
Anche Acerbi non ha particolarmente brillato e, sfortuna mente, si è reso protagonista con una netta deviazione in occasione del gol macedone. A contare però è il risultato: adesso ci sarà ancora un ultimo ostacolo.
Foto: LaPresse
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