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I promossi e bocciati dell’Italia di Spalletti: Chiesa e Buongiorno sono super. Deludono Jorginho e Scamacca

Federico Chiesa_Lapresse

Uno 0-0 pesante, sofferto, ma preziosissimo. Dalla trasferta alla BayArena di Leverkusen, l‘Italia di Luciano Spalletti torna con il punto necessario per prendersi il secondo posto nel Girone C, alle spalle dell’Inghilterra, e il pass per gli Europei 2024, che si disputeranno la prossima estate in Germania.

Ma quali sono stati i promossi e i bocciati fra gli azzurri nel match contro l’Ucraina? Andiamo a scoprirlo: tre giocatori con performance positive e altrettanti con prestazioni negative.

I PROMOSSI

Federico Chiesa: riferimento offensivo totale. Il giocatore della Juventus per 70′ sgasa continuamente sulla corsia di sinistra mettendo a ferro e fuoco la fascia laterale e creando importanti occasioni per i compagni.

Alessandro Buongiorno: parte male prendendo un’ammonizione nei primi 10′ di gioco, ma poi si risistema al centro della difesa diventando un muro. Concentrato, roccioso e senza timore: ci mette il fisico in più di un’occasione risultando insuperabile.

Gianluigi Donnarumma: l’estremo difensore capitano tira fuori una prestazione da leader. Para quando ce n’è bisogno e rimedia a un’incomprensione con Di Lorenzo mettendoci il corpo per negare il gol a Mudryk.

I BOCCIATI

Jorginho: nel primo tempo aiuta ad anestetizzare qualche possesso che scotta, ma nel complesso la sua partita, che dura 71 minuti, risulta con poco ritmo poca interdizione e poca qualità. Un lontano parente del giocatore che incantò l’Europa nel 2021.

Nicolò Zaniolo: non sfrutta la chance da titolare, l’uomo offensivo dell’Aston Villa, finendo per essere triturato dalla fascia sinistra dell’Ucraina, con Mykolenko, Zinchenko e Mudryk che lo arginano e lo mettono in mezzo al loro palleggio. Esce con un problema di natura fisica e una partita anonima

Gianluca Scamacca: entra al 46′ per dare il cambio a Raspadori e garantire fisicità e presenza all’attacco azzurro. Per mezz’ora non tocca una palla, anzi: ne perde parecchie. Spalletti finisce la partita con tanta rabbia nei suoi confronti. Un secondo tempo da dimenticare.

Foto: LaPresse

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