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Pioli a fine ciclo? Milan indebolito, mercato sbagliato e assenza di un’identità

Stefano Pioli

In casa Milan si respira un clima poco sereno. La sconfitta netta contro il Borussia Dortmund nell’ultimo turno di Champions League ha alimentato le preoccupazioni che circolano tra i supporter rossoneri, che ora vedono la propria squadra con un piede e mezzo fuori dalla massima competizione europea. Per avere ancora una possibilità, i ragazzi di Stefano Pioli dovranno assolutamente battere il Newcastle nell’ultimo match del girone F, sperando al contempo che il PSG non faccia punti in casa del Borussia Dortmund.

Nella sfida contro i gialloneri, si sono visti i limiti della formazione rossonera. In primis, la condizione atletica dei giocatori del Milan, salvo rare eccezioni, non è a livello per affrontare il doppio impegno settimanale. Venticinque infortuni occorsi nei soli primi tre mesi della stagione in corso, Tomori, Reijnders e Giroud gli unici titolari che non hanno avuto problemi fisici fino ad ora. Adesso Pioli è costretto a fronteggiare una vera e propria emergenza in difesa, visto che solamente l’inglese ex Chelsea è impiegabile, tra gli uomini in prima squadra, nella coppia centrale del quartetto difensivo rossonero dopo l’infortunio di Thiaw.

Ovviamente questa situazione non può che inficiare i risultati della squadra di Pioli: nelle ultime cinque giornate di campionato, sono arrivati solamente cinque punti, frutto di una vittoria – 1-0 contro la Fiorentina – due pareggi e due sconfitte, media di un punto a partita, ruolino di marcia troppo basso per una squadra che deve quantomeno lottare per arrivare tra le prime quattro. Il rischio di farsi risucchiare in campionato è alto, visto che Napoli, Roma e il sorprendente Bologna stanno viaggiando con al doppio della velocità rispetto ai rossoneri.

Infine, c’è da sottolineare l’aspetto tecnico di questo periodo non felice. Il mercato compiuto dal Milan si sta rivelando meno efficace rispetto alle aspettative: i tanti giovani arrivati alla corte di Pioli non sono ancora riusciti a sbocciare del tutto, soprattutto se andiamo ad analizzare le alternative a disposizione del tecnico emiliano. Pesano come macigni le assenze di un vice-Giroud con caratteristiche simili al francese, un centrale di riserva affidabile e pronto e un regista titolare. In tutto ciò, Pioli non ha trovato l’amalgama giusta, provando soluzioni azzardate e rischiose, e la sua squadra riflette della confusione che è in seno all’allenatore il quale, forse, è arrivato a un punto di non ritorno.

Foto: Lapresse

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