Spagna, Croazia e Albania. Dalla serata di ieri l’Italia conosce le proprie avversarie in vista della fase a gironi dei Campionati Europei di Germania 2024. Un Gruppo, quello B, che si annuncia non certo semplice per gli Azzurri che, giova ricordarlo, daranno il via alla loro kermesse continentale da campioni in carica. Ripetersi, oggettivamente, sarà molto complicato, ma mai smettere di sognare nel calcio.
Dal titolo ad un percorso in salita
Rispetto a 3 anni fa con la finale di Wembley vinta in casa dell’Inghilterra sono cambiate tante cose. Non ci sono più grandi senatori come Giorgio Chiellini o Leonardo Bonucci (sul centrale dell’Union Berlino non è ancora detta l’ultima parola, tuttavia) ma un aspetto è rimasto pressochè identico. Alla formazione del commissario tecnico Luciano Spalletti (perchè sì, non c’è più Roberto Mancini, ma questo si sa già da Ferragosto) mancano difensori centrali e attaccanti dal gol facile e, nel complesso, giocatori di livello assoluto.
Su cosa dovrà puntare il gruppo azzurro?
Proprio per questo motivo l’idea del tecnico di Certaldo è chiara. Quando non hai una rosa come quella della Francia, con 30 giocatori “top”, quando non hai a disposizione un Cristiano Ronaldo oppure un fuoriclasse assoluto, i capisaldi sui quali puntare sono due: unione di intenti e gioco. In poche parole fare quello che Luciano Spalletti è stato in grado di fare con il suo Napoli pochi mesi fa, con uno Scudetto storico.
Il pensiero di Luciano Spalletti
Le sue parole di ieri post-sorteggio, dopotutto, puntano proprio in questa direzione: “Vorrei riuscire a coinvolgerli e seguirli anche in questi prossimi mesi, per sviluppare quello che dovremmo fare in poco tempo con un lavoro che viene da lontano. Voglio sfruttare bene questo tempo parlare tanto con i ragazzi, per far sì che quello che di solito è un gestore della squadra diventi più simile a un allenatore. Vorrei rendere l’Italia più simile a un club”.
Gli obiettivi del commissario tecnico
Già, la Nazionale simile ad un club. Un obiettivo che quasi tutti i CT di questo millennio hanno provato a ottenere, ma solo in selezionati casi sono riusciti ad ottenere. Luciano Spalletti sa che l’impresa verso Germania 2024 sarà decisamente complicata. La voglia di mollare in partenza non è certo nel DNA dell’allenatore toscano che, conoscendolo, farà di tutto per portare il più in alto possibile gli Azzurri. Mancano sei mesi all’esordio ufficiale. Il lavoro sarà tanto. Mentale e sul campo. Proprio per questo motivo, ogni amichevole, ogni stage, ogni momento, ogni telefonata, saranno decisivi. Buon lavoro mister!
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