Una partita divertentissima alla Dacia Arena tra Udinese e Verona. Un 3-3 dove è successo di tutto, tra gol in rovesciata, errori macroscopici ed un’esplosione di talento mica da poco. Il pomeriggio di ieri regala enorme slancio ad un giocatore attenzionato da anni dai critici italiani e che potrebbe diventare, in silenzio, una soluzione per il prossimo futuro della Nazionale: Lorenzo Lucca.
Innanzitutto, le caratteristiche fisiche. 201 centimetri che lo rendono uno dei giocatori più alti del campionato, ma soli 80 chili di peso, che gli permettono dunque di essere assai più sgusciante e rapido di quanto direbbe la sua altezza. Aggiungendo anche delle discrete doti tecniche, questo mix lo rende merce rara nel nostro calcio.
Molti occhi hanno iniziato a girarsi nella stagione 2020/2021, quando in serie C con il Palermo si impone a protagonista con ventisette presenze e 13 reti, ma soprattutto all’inizio della stagione successiva, con sei rete nel primo mese di B con il Pisa. Dopo un inizio sprint, le sue prestazioni si sono appiattite, non trovando più la via del gol ma mantenendo ancora quell’aura di interesse in giro per l’Italia e per l’Europa. Tanto da andare in prestito all’Ajax, squadra che di giovani si intende. La sua esperienza però è avara di soddisfazioni: sei reti con la seconda squadra, due in sedici presenze complessive con i Lancieri, giocando però la miseria di 236 minuti. Pochini per il primo italiano con la maglia dell’Ajax.
Così è stata l’Udinese a scommettere su di lui, ancora una volta in prestito dal Pisa con diritto di riscatto. In un amen si è ritrovato ad essere titolare in un attacco che ha perso Beto negli ultimi giorni di mercato e senza il faro Deulofeu ad inventare, ma dopo non aver incantato nelle prime uscite aveva anche perso il posto negli undici con l’avvento di Cioffi in panchina, che gli ha preferito Success. L’infortunio del nigeriano ieri pomeriggio ha cambiato nuovamente le carte in tavola, e Lorenzo si è fatto trovare pronto.
Prima doppietta in massima serie, terza e quarta rete del suo campionato. Che al momento hanno pesato tre punti, essendo andato a segno anche nel 2-2 con il Genoa e nell’1-1 con il Monza. Ma in generale, la partita di ieri è un segnale importanti nei confronti del mister: il posto di numero 9 vuole essere il suo, dopo aver accumulato per scelta tecnica solo venticinque minuti nelle tre partite precedenti. In fondo si sa, in Italia gli attaccanti maturano più tardi. E Luciano Spalletti osserva da lontano.
Foto: LaPresse
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