Il calcio europeo ha vissuto e sta vivendo una giornata che passerà alla storia, a prescindere dall’andamento degli eventi dei prossimi mesi. La sentenza della Corte di Giustizia europea sul caso Superlega ha di fatto aperto un possibile nuovo capitolo su cui si potrà scrivere un racconto completamente diverso rispetto a ciò che abbiamo visto negli ultimi 70 anni nel Vecchio Continente. Le parole di Florentino Perez, presidente del Real Madrid e principale promotore della Superlega, tuonano su tutto l’ambiente calcistico europeo e mondiale, il quale si dovrà preparare a un possibile cambiamento epocale.
Una rivoluzione potrebbe mettere fine al “monopolio” imposto dall’accoppiata FIFA-UEFA. Infatti, secondo quello che è stato enunciato dalla CGUE, le due confederazioni calcistiche più importanti e influenti al mondo non possono bloccare la realizzazione di competizioni ad organizzatori esterni. Perciò, nulla vieta a un promotore “privato” di poter imbastire un progetto che si andrebbe a scontrare in qualche modo con i canonici tornei internazionali che ormai siamo abituati a conoscere, e che nel corso degli anni sono diventati sempre più parte dell’immaginario collettivo.
E subito dopo la sentenza pronunciata dalla CGUE a Lussemburgo, è arrivata una prima idea di come potrebbe trasformarsi il calcio a livello internazionale. La società A22 Sports Management ha proposto un possibile modello della nuova Superlega: rispetto alla versione preliminare dell’aprile 2021, le squadre che dovrebbero parteciparvi sarebbero 64, le quali verrebbero smistate in tre divisioni, Star, Gold e Blue. Questa sorta di campionato europeo per club ha un sistema molto più aperto, consistente di promozioni e retrocessioni, e un ricambio continuo e stagionale che permetterebbe anche ai club non partecipanti di poter entrare nella Superlega in base ai risultati nei campionati domestici.
Un primo nodo è stato sciolto dall’AD di A22, Brend Reichart, il quale nella presentazione del progetto ha dichiarato che i campionati nazionali saranno “compatibili” con la Superlega, visto che le partite della nuova competizione si dovrebbero disputare in mezzo alla settimana, come accede già adesso con i tornei UEFA. E sono questi i principali candidati ad essere riposti nel cassetto dei ricordi, visto che la Superlega verrebbe creata apposta per sostituire Champions, Europa e Conference League, competizioni considerate anacronistiche e fortemente condizionate dal peso politico della UEFA, secondo il CEO di A22.
Foto: Lapresse
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