L’Atalanta vince per la prima volta a San Siro in Coppa Italia e raggiunge le semifinali della competizione nazionale. Il Milan cade peer 2-1 nonostante sia andato in vantaggio poco prima del recupero del primo tempo con un gran gol di Rafa Leao, perché la squadra di Gasperini trova in Koopmeiners il suo leader: l’olandese firma il pari immediatamente per poi segnare il rigore nel secondo tempo che vale la semifinale. Per i nerazzurri ci sarà la doppia sfida con la Fiorentina.
PAGELLE MILAN-ATALANTA 1-2
MILAN
Mike Maignan 6. Non può molto sulle due reti subite il francese, che deve comunque fare i conti con una difesa rattoppata alla bell’e meglio.
Davide Calabria 6. Dalla sua parte c’è la spinta continua di Ruggeri e tiene bene botta. Nel finale di primo tempo salva due volte i suoi con due grandi interventi, poi nel secondo tempo non può capitalizzare una occasione enorme con Leao che sbaglia il suggerimento. (Al 61′ Filippo Terracciano 6. Si piazza dietro e fa il compitino: arrivato da troppo poco.)
Matteo Gabbia 6. ‘Ridebutto’ sfortunato per il centrale rossonero, con la sua partita che dura meno di quaranta minuti a causa della botta al volto patita con De Roon. Non aveva nemmeno demeritato. (Al 39′ Simon Kjaer 5,5. Con il suo ritorno la difesa aveva trovato qualche certezza in più, ma oggi soffre. In ritardo su Koopmeiners sull’1-1.)
Theo Hernandez 6. Ancora al centro della difesa ma con licenza di attaccare, perché quella non te la possono togliere. Propizia il gol di Leao con una sua discesa, poi però quando si tratta di difendere non ha la stessa efficacia. Come è giusto che sia per un terzino.
Alex Jimenez 5. Poco timoroso in avvio, provando spesso la discesa sulla sinistra. In occasione del rigore è forse un po’ ingenuo, perché tocca sì il pallone, ma andando con la gamba più lontana dalla palla va a toccare il ginocchio di Miranchuk. (Al 61′ Jan-Carlo Simic 6. Entra per mettersi sulla destra, ma l’Atalanta non attacca più)
Yunus Musah 5,5. Spesso preso in mezzo, deve stare sempre a rincorrere gli avversari. Non è mai lui a dettare il passo.
Tijjani Reijnders 5,5 In un paio di occasioni prova a concedersi anche la sortita offensiva, ma in mezzo al campo fa più fatica del solito, soprattutto dall’ingresso di Pasalic. (Al 73′ Olivier Giroud 6. Entra per l’assalto finale)
Christian Pulisic 5,5. Più evanescente del solito. Tocca pochi palloni con i suoi compagni che lo cercano poco, il primo squillo arriva attorno al 70′ con Carnesecchi che gli dice di no.
Ruben Loftus-Cheek 5,5. La sua esuberanza fisica viene tenuta bene a bada dalla difesa nerazzurra. Si muove molto, ma senza riuscire a essere davvero incisivo. (Al 73′ Yacine Adli SV)
Rafael Leao 6. Sappiamo che quando si accende è tremendo per le difese avversarie. Lo fa mezza volta, prima del recupero del primo tempo, e piazza la zampata precisissima dell’1-0. Ma continua ad andare a sprazzi per tutto il secondo tempo, e il Milan ha bisogno del suo campione per tutta la partita.
Luka Jovic 5. Passo indietro per lui dopo le ultime buone prove delle ultime settimane. Non è però solo demerito suo, perché in generale le palle che capitano dalle sue parti son proprio pochine.
All. Stefano Pioli 5,5. Il suo Milan parte bene ma piano piano perde spinta e l’Atalanta arrembante ne approfitta. Prova a riversare i suoi in avanti nel finale, ma in maniera troppo confusa.
ATALANTA
Marco Carnesecchi 6 Incolpevole sul gol dell’1-0, nel finale di partita mantiene viva la linea difensiva: para quel che deve parare, arriva sui cross alti.
Giorgio Scalvini 6,5. Se Jovic riceve pochi palloni durante la partita è anche merito suo. Lodevole anche quando Leao si presenta dalle sue parti. (All’ 84′ Isak Hien SV)
Berat Djimsiti 6,5. Tantissime chiusure in anticipo per l’albanese, che anche oggi si rivela come un piccolo segreto di Pulcinella di Gasperini: mai titolare sulla carta, alla fine gioca tante partite ogni anno.
Sead Kolasinac 6. La sua esperienza difensiva ha regalato una certa razionalità alla retroguardia bergamasca. Zitto zitto è il vero e proprio regista della squadra.
Emil Holm 6,5. Piano piano sta provando a ritagliarsi uno spazio nello scacchiere di Gasperini. A volte fa ancora un po’ fatica a seguire i dettami difensivi, provocando l’uscita del pallone per il gol del Milan, ma si riscatta subito dopo con l’assist del pari. Non si risparmia.
Ederson 7. Sempre più calato nel ruolo di centrocampista puro, e anche con Pasalic di fianco non fa mai mancare il suo apporto nella metà campo offensiva. Si fa vedere spesso dalle parti di Maignan, al novantesimo ne ha ancora più di tutti e sembra possa affrontare un’altra maratona.
Marten De Roon 6. Sfortunato l’olandese, che aveva iniziato anche bene. Il suo match si interrompe ad un metro da un gol, sbattendo su Gabbia e arrendendoi poco dopo. (Al 42′ Mario Pasalic 6. Parte con un ottimo piglio, vorrebbe il gol dell’ex ma Calabria glielo nega a fine primo tempo. Nella seconda frazione è più lui a fare la parte del mediano.)
Matteo Ruggeri 6,5. Primo tempo in cui si danna l’anima sull’esterno, provando anche a dare superiorità numerica in fase offensiva. Dopo il gol del vantaggio perde un po’ di spinta (Dal 78′ Davide Zappacosta SV)
Teun Koopmeiners 7. Un’altra partita da giocatore totale. L’olandese sa far tutto: difendere, attaccare e soprattutto segnare. Senza urlare o sbracciarsi, è il vero leader di quest’Atalanta. Giocatore di lusso per la Dea. (All’84’ Luis Muriel SV)
Aleksey Miranchuk 6,5. Mezzo voto in meno per i tanti errori nel finale a causa della stanchezza, ma per un bel po’ illumina la partita con le sue giocate. Si procura anche il rigore cucinandosi il giovane Jimenez come un matador con il toro, andandolo a infilzare quando non se lo aspetta più.
Charles De Ketelaere 6. Era forse l’uomo più atteso, non è stato decisivo in senso lato, con gol o assist, ma con Miranchuk dimostra un’affinità tecnica pazzesca: i due si capiscono in un’occhiata e possono creare qualsiasi cosa. (Al 78′ Gianluca Scamacca SV)
All. Gian Piero Gasperini 6 La solita squadra iperattiva e rabbiosa la riesce a ribaltare. Forse quella rabbia gliel’ha data proprio lui con la sua espulsione per il rigore negato a De Roon.
Foto: LaPresse
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