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Calcio italiano

Pagelle Lazio-Lecce 1-0, voti Serie A: Luis Alberto inventa, Krstovic impalpabile

Quarta vittoria in fila per la Lazio di Maurizio Sarri che sale momentaneamente al quarto posto in classifica in attesa della Fiorentina. Per battere il Lecce basta il gol di Felipe Anderson nel secondo tempo, propiziato da un gran tocco di Luis Alberto. I giallorossi sono alla terza sconfitta nelle ultime quattro partite e vedono la zona rossa avvicinarsi in maniera troppo pericolosa.

PAGELLE LAZIO-LECCE

LAZIO

Ivan Provedel 6. In verità il Lecce tira davvero pochino in porta. L’unica volta in cui è davvero impegnato, su Krstovic, risponde presente, come i grandi portieri.

Adam Marusic 6,5. Almqvist è un osservato speciale, ma il terzino di Sarri fa buonissima guardia concedendogli nemmeno le briciole in mezzo al campo. Tanta abnegazione.

Mario Gila 6. Lo scorso anno sembrava un ragazzino catapultato tra i grandi, adesso sembra sempre più negli schemi difensivi di Sarri. Sempre attento.

Patric 6. Non corre troppi pericoli con Krstovic, spingendosi anche sulla destra anche per tamponare Almqvist. Deve però uscire per un problema alla spalla (Al 24′ Alessio Romagnoli 6,5. Partita d’ordinanza per il numero 13, che viene catapultato in campo dopo l’infortunio di Patric. Può tornare titolare in breve.)

Luca Pellegrini 5,5. Dopo le ultime buone prove delle scorse settimane, fatica un po’ di più rispetto al solito, con il Lecce che attacca molto dalla sua parte. (Al 64′ Manuel Lazzari 6. Prova a dare un po’ più di spinta sulla sinistra, tiene bene su Strefezza.)

Matteo Guendouzi 5,5. Oggi meno determinante del solito nella manovra, non riuscendo a trovare i giusti spazi per potersi rendere pericoloso.

Nicolò Rovella 6. Torna titolare in cabina di regia dopo la Coppa Italia e sembra ormai sempre più padrone della rete di passaggi della Lazio. Pochissime sbavature.

Luis Alberto 7. Pochi toccano la palla come lui nel nostro campionato. Oggi è ispiratissimo per i propri compagni: Isaksen e Zaccagni sprecano, ma il cioccolatino offerto a Felipe Anderson non si poteva proprio sprecare. (Al 65′ Matias Vecino 6. Porta un po’ di concretezza al centrocampo, concedendo a Guendouzi di sganciarsi un po’ di più in avanti.)

Gustav Isaksen 5,5. Occasione da titolare e vuole provare a sfruttarla. L’unica occasione biancoceleste del primo tempo arriva dal suo esterno un po’ sbucciato, ma quando ha la palla tra i piedi appare sempre un po’ troppo solista. (Al 46′ Pedro 6,5. Il suo ingresso porta più associatività e cervello alla Lazio, con la difesa leccese che inizia a scricchiolare sempre più pericolosamente.)

Felipe Anderson 7. 126 partite giocate in fila con la maglia della Lazio, è ormai a tutti gli effetti un pretoriano di Sarri che, senza una punta di ruolo, affida a lui il ruolo di centravanti. E ripaga con il gol vittoria.

Mattia Zaccagni 5,5. Poco ispirato, tanti piccoli errorini in zona offensiva che non gli permettono di lasciare una traccia nella sfida, grave l’errore avanti a Falcone sullo 0-0. (Al 79′ Ciro Immobile SV)

All. Maurizio Sarri 6,5. Non snatura la sua Lazio, che arriva alla Supercoppa con un successo che fa morale. Recupera anche Luis Alberto, oggi ispiratissimo, e si ritrova per un po’ al quarto posto.

LECCE

Wladimiro Falcone 6. Nessuna colpa sulla sassata di Felipe Anderson, ma in fondo la Lazio non riesce quasi mai a tirare in porta

Valentin Gendrey 6. Spinge molto sulla destra, riuscendo a creare più di un grattacapo a Luca Pellegrini nella prima frazione e innervosendo anche Zaccagni con cui si accapiglia a fine primo tempo. Esce per un acciacco. (Al 55′ Lorenzo Venuti 5,5. Entra e la Lazio passa in vantaggio. Appare sempre un passo indietro rispetto agli avversari.)

Marin Pongracic 6,5. Lì dietro è ormai il leader della retroguardia. Il croato è sempre preciso in chiusura e comanda bene la propria difesa, sfiorando anche il gol.

Federico Baschirotto 6. Pongracic di fioretto, Baschirotto di spada. La coppia del Lecce funziona: arriva la sconfitta, ma alla fine i giallorossi non avevano offerto molto.

Antonino Gallo 5,5. Con Isaksen prima e Pedro poi, non riesce mai a proporsi in avanti. bene sullo svedese, lo spagnolo lo mette in difficoltà. (All’85’ Patrick Dorgu SV)

Mohamed Kaba 6. Dopo una prima frazione abbastanza monocorde da parte sua, nella seconda frazione prova a proporsi spesso in area avversaria: manca però precisione. (Al 72′ Alexis Blin 5,5. Non incide, chiamato a fare più il frangiflutti. Ma il suo Lecce attacca poco.)

Ylber Ramadani 5,5. Ko nella sfida tra pivote a distanza con Rovella. Nemmeno demerita, ma non arriva mai un guizzo che servirebbe.

Joan Gonzalez 5. Sempre a rincorrere tutti da una parte e dall’altra, dovrebbe fare la mezzala di inserimento ma invece è una mezzala di inseguimento. (Al 72′ Gabriel Strefezza 5,5. Non porta il brio sperato alla manovra.)

Remi Oudin 5,5. Un falso esterno, perché le maggiori folate su quel lato arrivano da Gendrey quando gli lascia spazio. Prova spesso ad entrare in mezzo al campo ma rimane sempre imbottigliato nel traffico. (All’85’ Roberto Piccoli SV)

Nikola Krstovic 5. Nei primi minuti sembra avere voglia di spaccare il mondo, riesce anche ad impensierire Provedel, ma prima Patric e poi Romagnoli gli mettono la museruola.

Pontus Almqvist 5,5. Torna titolare da inizio novembre, ed è già una notizia. Lo svedese può portare fantasia alla manovra, ma quest’oggi non riesce ad accendersi. L’unica volta che ci riesce è nel finale, ma con poco equilibrio butta via la palla.

All. Roberto D’Aversa 6. Un Lecce nemmeno disprezzabile, che gioca a viso aperto e con coraggio soffrendo anche il giusto, ma alla fine deve arrendersi a Felipe Anderson. Solo un punto nelle ultime quattro partite, bisogna guardarsi dietro…

Foto: LaPresse

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