Come la Coppa d’Africa, anche la Coppa d’Asia sta per chiudere la propria fase a gironi. Nel torneo che deciderà la regina d’Oriente, spicca l’Arabia Saudita di Roberto Mancini a punteggio pieno, con i Figli del Deserto che si giocheranno la testa del gruppo F contro la Thailandia.
Meno facili del previsto, i due successi degli uomini di Mancini, che in sede di convocazione ha vissuto una situazione surreale, escludendo dalle convocazioni il centrocampista Salman Al-Faraj, il portiere Nawaf Al-Aqidi ed il difensore Sultan Al-Ghanam, che pretendevano un posto da titolare nella competizione. I tre punti con l’Oman arrivano in rimonta grazie al gol in pieno recupero di Ali Al-Bulaihi, più agevole il compito con Kirghizistan, che ha chiuso il match in nove, con le reti di Kanno ed Al-Ghamdi.
Per mettere sotto chiave il primo posto basterebbe un pareggio contro i thailandesi, che sarebbero comunque certi del passaggio del turno con un punticino. Il primo posto significherebbe sfidare agli ottavi la seconda del gruppo E, ancora parecchio ingarbugliato: la Corea del Sud potrebbe togliersi dagli impacci battendo la Malesia ultima, mentre diventerebbe un vero e proprio spareggio quello tra Giordania, a 4 con i coreani ma al momento primi per la differenza reti, e Bahrein, terzo a tre punti. Poi si incrocerebbe probabilmente l’Australia ai quarti, che incrocerebbe le armi con la terza o del gruppo C (Palestina) o del gruppo D, con Giappone, Indonesia e Vietnam in lotta.
Il caso di sconfitta e di conseguente secondo posto, la selezione di Roberto Mancini affronterebbe un’altra seconda, l’imbattuto Uzbekistan che ha fermato proprio l’Australia sull’1-1. Quarti invece con il Qatar o una delle migliori terze di gruppo C, D ed E, mentre in semifinale la rivale più temibile sarebbe l’Iran.
Foto: LaPresse
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