Una palla che rotola in fondo alla rete per l’autogol di Vlad Chiriches per il pareggio del Bologna, il salvataggio di Alex Ferrari sulla linea che evita la seconda autorete del compagno di squadra romeno. Intorno a questi due episodi, cui si aggiunge il rigore visto con l’occhio del Var trasformato da David Okereke, si è sviluppata la gara della Cremonese contro il Bologna.
Un match che ha restituito la sensazione netta da fine di un’era. Archiviata l’utopia di Massimiliano Alvini che portava in sé le premesse di un calcio diverso, aggressivo, nuovo, protagonista, ma che a Cremona non ha trovato terreno sufficientemente fertile per attecchire.
Con l’arrivo di Davide Ballardini sulla panchina grigiorossa si è tornati al realismo concreto di una neopromossa in una situazione di classifica complessa a caccia di punti vittoria per costruirsi la salvezza.
Una vittoria che nemmeno al Dall’Ara è arrivata e ora fa un girone intero senza la gioia di un successo, con la consolazione – molto magra – di non essere la formazione ad aver perso più partite.
Ancora una volta i grigiorossi, passati in vantaggio, si sono fatti subito riprendere. E qui, inevitabilmente, si combinano aspetti psicologici e tattici, con una compagine – quella grigiorossa – che ha subito probabilmente troppo passivamente la reazione del Bologna.
Nonostante un 5-3-2 prudente (cambiato per i 20’ finali col 4-3-1-2), a conti fatti – a guardare i tiri complessivi e quelli nello specchio – la squadra di Ballardini ha concesso molto, più della media stagionale, ma al tempo stesso ha lasciato poco in termini di pericolosità delle conclusioni avversarie.
L’altro punto di discontinuità, già intravisto a Napoli ma che a Bologna ha trovato una prima conferma, con il corso tecnico precedente è stato il cinismo sottoporta. La Cremonese crea meno occasioni, ma più pericolose: contro i rossoblù, nello specchio, sono arrivati solo un diagonale e il rigore di Okereke.
Certo è presto per trarre conclusioni, ma il percorso intrapreso è chiaro. Alla fine del sentiero in salita che si snoda lungo le prossime 19 giornate si vedrà se l’attrezzatura scelta è stata idonea per affrontare una rincorsa salvezza che, al giro di boa, vede la Cremonese ultima a -9 dal 17mo posto che vorrebbe dire permanenza in Serie A, oggi occupato dal Sassuolo.
Continua a leggere le notizie di OA Sport Calcio e segui la nostra pagina Facebook