Non è stata la Coppa d’Asia che Roberto Mancini sperava. La sua Arabia Saudita è stata eliminata agli ottavi di finale della competizione continentale in un ottavo di finale drammatico contro la Corea Del Sud, subendo il gol del pareggio al nono minuto di recupero e venendo sconfitta ai rigori, con l’atteggiamento del CT jesino che ha fatto molto discutere.
Il suo abbandono della panchina poco prima dell’ultimo tiro dal dischetto che ha sancito il passaggio ai quarti dei coreani ha lasciato parecchio sdegno tra i media arabi, che non si sono detti contenti della situazione. Ma l’allarme pare essere rientrato, con il principe ereditario e primo ministro Mohammed bin Salman che ha fatto apertamente i complimenti a squadra e allenatore, che si è comunque scusato del suo comportamento.
Ora c’è da pensare alle qualificazioni dei Mondiali 2026, iniziati lo scorso ottobre. Le prime due partite sono già andate in porto, con due vittorie in due partite con Pakistan e Giordania. Basta arrivare nei primi due posti nel girone G per passare alla terza fase, che sarebbe il minimo sindacale.
Ma l’obiettivo arabo è senza mezzi termini qualificarsi ai Mondiali che si svolgeranno tra Stati Uniti e Canada fra due anni e mezzo. Non per nulla, la federazione ha ricoperto d’oro Mancini per questo obiettivo, con 25 milioni di euro annui fino al 2027, per costruire una Nazionale quantomeno competitiva. Un compito non facile, dovendo in pratica ricostruire il movimento tra comportamenti non consoni e un campionato zeppo di stranieri.
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