Il calcio europeo ormai regala sempre più raramente quelle storie da raccontare ai nipotini, quasi delle favole. Negli ultimi anni il Leicester è riuscito a far sognare tutti gli appassionati arrivando al titolo in Premier League con Claudio Ranieri in panchina. Adesso si parla tanto del Girona, terzo in Liga spagnola, ma entrambe avevano e hanno delle grosse organizzazioni alle spalle, addirittura alle spalle degli iberici c’è il City Football Group che detiene anche il Manchester City ed il Palermo in Italia. Ma proprio nel Bel Paese fino a qualche anno fa c’era una bella storia da raccontare, quella del Chievo Verona.
Grazie al lavoro di Luigi Campedelli prima e del figlio Luca dopo (dal 1992), a capo dell’azienda Paluani, la squadra della frazione di Verona è riuscita in un’eroica scalata, difficilmente replicabile al giorno d’oggi se non in una carriera a Football Manager. Dalla Seconda Categoria nel 1965 si è risalita piano piano la piramide del calcio, toccando la terza serie nazionale nel 1989. Già tanto, ma non si era sazi: la crescita è stata continua, fino all’insperata promozione in A del 2000/2001.
E la prima stagione in massima serie è meravigliosa, servirebbe un libro per raccontarla tutta. La squadra allenata da Gigi Del Neri sorprende tutti e ad inizio stagione tocca addirittura la vetta della classifica, per poi calare alla distanza e chiudere al quinto posto. Un gruppo squadra probabilmente irripetibile: a partire dal portiere Cristiano Lupatelli con la maglia numero 10 a Nicola Legrottaglie in difesa, il cervello di Eugenio Corini in mezzo al campo coadiuvato da Simone Perrotta e Simone Barone, le sgroppate di Manfredini e Luciano (ancora Eriberto) sulle fasce e in avanti il duo Corradi-Marazzina. L’annata venne però segnata anche dall’improvvisa morte di Jason Mayélé in un incidente d’auto, per cui venne ritirata la maglia numero 30.
I gialloblù non hanno più toccato quelle vette, se non con il quarto posto ‘a tavolino’ del 2005/2006, ma sono stati comunque una presenza costante in Serie A: 17 stagioni dal debutto del 2001 fino al 2o18/19, lanciando giocatori protagonisti del nostro campionato come Andrea Barzagli, Francesco Acerbi e Sergio Pellissier. Una storia durata vent’anni, fino all’esclusione del 2021 per inadempienze tributarie. Da allora Luca Campedelli ha provato a conservare quantomeno il nome, con l’attività giovanili nel 2021/22 e due tentativi di fusione, entrambi falliti, con il Sona e con il Vigasio.
A tenere al momento aperta una porticina sul quartiere di Chievo è la Clivense, fondata subito dopo il fallimento dei ‘fratelli maggiori0 da Ezio Zanin e… Sergio Pellissier. Sì, proprio quel Pellissier recordman di presenze con la maglia gialloblù e secondo nella storia per reti a quota 139, al momento undicesima nel girone B di serie D ma che viene da cinque risultati utili. L’obiettivo è il professionismo, ma ci sarà ancora da lavorare.
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