Prove di 4-3-3. Chissà che non sia questa l’idea tattica con cui Massimiliano Allegri spera di andare a caccia di una rimonta che, dopo il -15 in classifica comminato dalla Procura Federale, avrebbe del clamoroso. Lui, il conte Max, nella sua testa è probabile che ci stia davvero pensando. Ieri alla Continassa, mentre Vlahovic e Pogba tornavano protagonisti contro la Next Gen segnando 5 in gol in due, il tecnico bianconero ha messo in campo i suoi ragazzi con questo modulo di gioco. Difesa a 4, centrocampo a 3 e tridente pesante: Di Maria-Chiesa-Kean. Estro, fantasia, potenza (ma soprattutto capacità di attaccare la profondità).
Il 4-3-3, il primo amore di Max
Del resto il modulo di riferimento del tecnico toscano è sempre stato questo. Giovanni Galeone, suo maestro (a proposito, tanti auguri mister per i tuoi 82 anni compiuti da poco), lo sottolinea in ogni intervista. E Max quando ha i giocatori per metterlo in atto non ci pensa su due volte. Basta ricordarsi il suo Milan, schierato con il tridente Robinho-Pato-Ibra. Non possono coesistere? Baggianate. L’importante è l’equilibrio, su quello non si transige. Arrivò lo scudetto con tanti gol di tutti e tre. Se trova l’equilibrio con tre punte in campo, per Max è meglio. Una soluzione possibile ora che sta recuperando tutti i suoi titolari.
Già, perché non va dimenticato che la Juve in estate era stata la regina del mercato: Di Maria più Pogba, giù il cappello. Forse un po’ datati ma con qualità infinite. Il Mondiale in Qatar ha complicato i piani, con la testa dei due fuoriclasse troppo rivolta verso Est. Adesso però viene il bello e possiamo immaginarci come giocherebbe la Juve con questi due fenomeni.
Centrocampo divino, attacco che fa paura
Con la crescita dei giovani Miretti e Fagioli, la Juve si ritroverà tra poco con l’imbarazzo della scelta. Se dietro i bianconeri potrebbero infatti perdere qualcosa, viste le difficoltà palesate da Bremer a inizio stagione nella linea a 4, da centrocampo in su Allegri avrà a disposizione i calciatori ideali per giocare 4-3-3. Con Locatelli vertice basso a dettare i tempi e il duo di “galletti” composto da Rabiot e Pogba nei panni di interni, la mediana della Juve avrebbe tutto: qualità, fisicità (sono tutti alti e grossi) e gol. I due francesi garantirebbero inserimenti da dietro a volontà, mentre il play italiano agirebbe nella sua comfort zone davanti alla difesa. L’unica incognita potrebbe essere la copertura del campo, ed è qui che viene fuori l’importanza di Chiesa e Di Maria.
Con il pieno recupero dell’esterno azzurro Allegri sa di poter contare su un giocatore in grado di attaccare e difendere per 90′ senza soluzione di continuità. L’ideale quando dall’altra parte ti ritrovi con El Fideo, un calciatore sublime e in grado di fare la differenza saltando sempre l’uomo, soprattutto ora che ha ritrovato la condizione atletica, ma che ha bisogno di pause nel corso dei 90′. Con due ali come queste è chiaro che Vlahovic potrebbe diventare un’arma letale. La capacità di attaccare la profondità del serbo è innata, il senso del gol pure. Binomio perfetto da abbinare a Chiesa e Di Maria. E se dovesse tornare la pubalgia, anche con Milik e Kean il tridente non perderebbe di forza. Unica nota: l’italiano forse sarebbe più adatto per caratteristiche, visto che il polacco ama venire molto incontro e partecipare alla manovra.
La svolta per andare al Max
Poco importa, comunque. Perché quando Allegri ha un’idea di solito funziona. Basti pensare a Mandzukic ala nel 4-4-2. Una mossa geniale, nella sua semplicità. Max a volte ha questi guizzi tattici capaci di indirizzare una stagione. I tifosi juventini sperano che sia così anche questa volta. E magari di vedere presto questo 4-3-3 tutto fantasia ed equilibrio. L’ideale per sperare in una rimonta che avrebbe dell’incredibile.
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