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Pagelle Juventus-Salernitana 1-1, voti Serie A: Pierozzi illude, buon impatto per Yildiz, disastro McKennie

Moise Kean

Alle 18.00 di quest’oggi, è iniziata la sfida tra la Juventus di Massimiliano Allegri e la Salernitana di Stefano Colantuono, match valevole per la 36ma giornata della Serie A 2023-2024. I bianconeri erano reduci dal pareggio per 1-1 strappato con la Roma, i granata invece dalla sconfitta interna con l’Atalanta per 2-1. La Juventus non torna alla vittoria e impatta su una buona Salernitana: allo Stadium è finita 1-1. I ragazzi di Allegri agganciano il Bologna per la terza posizione, mentre i granata muovono la classifica portandosi a quota 16 punti.

PAGELLE JUVENTUS-SALERNITANA 1-1

JUVENTUS 

Wojciech Szczesny: 6. Viene beffato sul primo palo dal colpo di testa di Pierozzi, pallone su cui il polacco non può arrivare. Per il resto nulla da segnalare, anche perché gli avversari non calciano con continuità verso la sua porta.

Federico Gatti: 6. Prestazione senza infamia e senza lode per il centrale ex Frosinone. Non ha alcun tipo di problema nel tenere a bada Vignato, avversario rapido ma debole fisicamente. Ogni tanto prova ad inserirsi, senza trovare la zuccata vincente.

Gleison Bremer: 6,5. Molto concentrato il brasiliano, autore di un match di grande spessore agonistico. Si batte con coraggio e decisione, lottando su ogni pallone e facendosi valere nei duelli fisici grazie al suo atletismo. Ottimi segnali in vista di mercoledì.

Daniele Rugani: 5,5. Per sua fortuna, Ikwuemesi non ha sfruttato l’occasione avuta di fronte a Szczesny, visto che il contropiede granata nasce da un mancato recupero dell’azzurro su Tchaouna, il quale lo disorienta in continuazione nei duelli di rapidità. Dal 77′ Kenan Yildiz: 6,5. Quarto d’ora in cui il turco dimostra tutte le proprie qualità tecniche. Dribbling, finte, accelerazioni, giocate classiche del repertorio del classe 2005.

Andrea Cambiaso: 6. Non è la sua miglior performance, ma il suo dinamismo non ha eguali negli uomini di Allegri. Si fa trovare in ogni posizione del campo, partecipando spesso alla manovra offensiva anche se manca un po’ di precisione.

Weston McKennie: 5. Prestazione mediocre per lo statunitense. Davanti è un fantasma, tant’è che tocca pochissimi palloni sulla fascia. Dietro invece è più presente, ma non è un bene: infatti si fa saltare con molta facilità, creando squarci sull’out di destra bianconero. Dal 46′ Fabio Miretti: 5,5. E’ più nel vivo del gioco rispetto allo statunitense, ma sbaglia una quantità enorme di palloni che rendono inutile la sua partecipazione.

Manuel Locatelli: 6. Ancora una volta non riesce a velocizzare quanto dovrebbe la manovra bianconera. Il mediano azzurro fa fatica a giostrare l’azione con il pallone in possesso, sbagliando anche qualche tocco di troppo. Con una giocata di tacco serve il pallone dell’1-1 a Rabiot.

Adrien Rabiot: 6. Non inizia male, ma dopo uno scorcio promettente di partita il transalpino si perde, peccando di disattenzione e poca concentrazione. Si fa scappare via con troppa facilità Pierozzi in occasione del vantaggio granata. Salva la sua serata mettendo in rete da pochi passi il pallone dell’1-1.

Filip Kostic: 5,5. Manca coraggio alla sua prestazione. Da un giocatore dalle capacità tecniche del serbo ci si aspetta qualcosa in più nell’ultimo passaggio, invece l’ex Eintracht non rischia mai la giocata, limitandosi a passaggi ben eseguiti ma decisamente prevedibili. Dal 46′ Samuel Iling-Junior: 6. Prova a inserirsi spesso sulla sinistra per dare una soluzione in più sulla fascia.

Dusan Vlahovic: 5,5. Inizia la sua prova con una bella conclusione dal limite che colpisce la traversa. Questo è l’unico squillo di un match abbastanza deludente, in cui il serbo non riesce a imprimere la sua forza, sbagliando peraltro troppe occasioni davanti alla porta. Dal 77′ Arkadiusz Milik: 6. L’unica grande chance ce l’ha dopo pochi istanti il suo ingresso, girando di testa il pallone messo in mezzo da Yildiz.

Moise Kean: 5,5. Partita non semplice la sua. L’azzurro viene spesso aggredito dai due braccetti avversari, specialmente da Pierozzi, il quale non gli concede molto spazio per agire. In area di rigore non è un fattore. Dal 46′ Federico Chiesa: 6. Dà qualche soluzione diversa nell’ultimo quarto di campo. Attacca la profondità con efficacia, manca però il colpo per andare a segno.

All. Allegri: 5. La finale di Coppa Italia che incombe certamente avrà distratto i bianconeri, scusa che non giustifica in pieno la pessima partita della Vecchia Signora. Nel finale, con delle soluzioni differenti provenienti dalla panchina, il match cambia inerzia, ma una prestazione di questo tipo è un segnale poco incoraggiante che la Juventus manda in vista del match di mercoledì.

SALERNITANA

Vincenzo Fiorillo: 6,5. Molto attento sul tiro dalla distanza di Vlahovic che colpisce la traversa, visto che con una leggera deviazione sporca la traiettoria del pallone. Nessun problema nelle uscite e nelle situazioni da palla inattiva.

Niccolò Pierozzi: 7. Segnare il primo gol in Serie A contro la Juventus non ha prezzo. Il giovane centrale granata si regala una grandissima soddisfazione, incornando il cross di Sambia per portare in vantaggio i campani, giusto premio per una buona prestazione difensiva.

Federico Fazio: 6,5. Arginare Vlahovic non è semplice e, nei primi minuti, soffre la forza del centravanti serbo. Con il passare dei minuti entra meglio in partita, iniziando a limitare con più facilità la capacità offensiva della punta bianconera.

Lorenzo Pirola: 6. Come Pierozzi, è molto aggressivo sul portatore di palla da attaccare. Ogni tanto rischia di andare a farfalle, ma il centrale classe 2002 non sfigura e porta il suo lavoro a compimento.

Junior Sambia: 6,5. Difensivamente disputa una partita accorta, non lavorando il pallone e allontanando ogni qual volta serve il pallone. In zona d’attacco si fa notare grazie al corner battuto sul quale Pierozzi trova la girata vincente. Dal 91′ Triantafyllos Pasalidis: s.v.

Lassana Coulibaly: 6,5. Inizio un po’ appannato il suo, ma con caparbietà e tenacia si trasforma in un rubapalloni di grande qualità. Non è tecnicamente impeccabile, ma è estremamente puntale negli interventi sugli avversari.

Toma Basic: 6. Discreto l’apporto offerto dal croato in fase difensiva. Sebbene l’ex Lazio non è predisposto alla mediana, quest’oggi il suo compito nella propria trequarti lo esegue con efficacia. Davanti tenta un paio di volte la fortuna dalla distanza. Nel finale ha la chance della vittoria, che spreca clamorosamente.

Alessandro Zanoli: 6. Prova dignitosa per il laterale di proprietà del Napoli. Alterna le due fasi con semplicità, destreggiandosi senza rendersi protagonista per grandi giocate sia nella propria trequarti che nell’ultimo quarto di campo avversario. Dal 91′ Marco Pellegrino: s.v.

Loum Tchaouna: 6,5. Dopo il gol siglato all’Atalanta, il francese mostra ancora una volta di essere un giocatore estremamente interessante. Il classe 2003 punge spesso la difesa bianconera con le sue accelerazioni dirompenti, mettendo in difficoltà specialmente Rugani.

Emanuel Vignato: 5,5. Tra gli uomini d’attacco dei campani è quello che si nota meno. Non riesce a toccare il numero di palloni desiderato, risultando anche leggermente impreciso nei pochi appoggi effettuati. Dal 65′ Mateusz Legowski: 6. Si rende preziosissimo nel finale in fase di copertura, piazzandosi davanti alla propria difesa per proteggerla.

Chukwubuikem Ikwuemesi: 5,5. Come contro l’Atalanta, la sua presenza è piuttosto effimera. Prova a dare qualcosa in più rispetto alla prova offerta sei giorni fa, ma Bremer non gli concede un attimo di respiro. Spreca una grossa chance nel primo tempo. Dal 73′ Grigoris Kastanos: 6. Ingresso in campo discreto per il cipriota. Si mette a disposizione della squadra, ed è lui a servire il pallone a Basic per l’ultima occasione fallita dal croato.

All. Colantuono: 7. Prestazione di carattere enorme dei suoi ragazzi, che ottengono uno dei risultati migliori della stagione. I granata appaiono vivi, aggressivi, più vogliosi di ottenere i tre punti rispetto agli avversari, nonostante la matematica retrocessione. L’impresa non arriva per un soffio, ma la vittoria potrebbe arrivare da qui a fine campionato con questa mentalità.

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