Quali sono gli azzurri più giovani nella rosa di Spalletti? Gli emergenti da osservare verso gli Europei

Due settimane e inizierà l’avventura dell’Italia agli Europei di calcio. La Nazionale di Luciano Spalletti proverà a difendere il titolo vinto tre anni fa in Inghilterra. Il tecnico di Certaldo deve ancora decidere la composizione definitiva della rosa che volerà in Germania, coinvolgendo però alcune delle nuove leve che si sono messe in mostra nell’ultimo anno.

Soprattutto nel pacchetto arretrato ci sono i giocatori più giovani fra i trenta preconvocati. Primo fra tutti Giorgio Scalvini, 21 anni il prossimo 11 dicembre ma già ampiamente nel giro della Nazionale da due anni e costantemente tenuto in considerazione da Gian Piero Gasperini all’Atalanta. Con lo schieramento a tre potrebbe entrare pienamente in lizza per un posto da titolare come braccetto di destra.

Di piede invertito invece l’unico classe 2002 dei trenta, Riccardo Calafiori. In un anno è passato ad essere da un terzino di spinta di media fascia ad essere uno dei difensori centrali più aggressivi in copertura con un’ottima attitudine all’impostazione: tutto merito del Bologna e del lavoro di Thiago Motta. 22 anni compiuti meno di due settimane fa, l’ex Roma sembra già pronto per ritagliarsi un posto importante in Nazionale e potrebbe concretamente prendersi un posto per gli Europei.

A centrocampo due classe 2001, che potrebbero invece concorrere per un posto da regista. Samuele Ricci e Nicolò Fagioli, che vestono le maglie delle due squadre di Torino, quella granata e quella bianconera. Più attitudine al sacrificio per il primo, lavorando ottimamente anche in fase difensiva, più lampi di genio per il secondo, appena rientrato dopo la squalifica per calcioscommesse. Dal post Europeo potrebbero entrambi ricoprire un ruolo importante assieme a Sandro Tonali, anche lui ai box per il pasticcio scommesse e che rientrerà il prossimo anno.

Il calciatore del Newcastle è un classe 2000, altri due nati nel nuovo millennio sono Andrea Cambiaso e Giacomo Raspadori. Il primo ha dalla sua la possibilità di ricoprire entrambe le fasce e di rendere bene in egual misura, fattore che può portarlo alla convocazione. Certa invece la chiamata per il calciatore del Napoli, un po’ punta, un po’ ala e un po’ trequartista, che però fa ormai parte del giro azzurro da oltre tre anni.

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